Re: la forza di gravità...

Inviato da  temponauta il 14/8/2010 20:59:28
quote]
rigel ha scritto:
Citazione:


no scusami ma quell'affermazione in grossetto cosa significa?




Significa che non sono d'accordo neanche con me stesso.
Mentre mi viene facile ideare come vincere la forza di gravità, comincio a nutrire seri dubbi sull'efficienza della fisica degli astri.
In effetti l'esempio di Phobos mi ha portato a ragionare che i satelliti non dovrebbero neppure essere valutati in funzione del loro moto di rivoluzione intorno al pianeta ospite.
Per cui riferirsi all'asse di rotazione della Terra o di Marte ha poco senso, se non di dare contezza del campo di gioco (il piano orbitale).
In particolare, per capire il moto della Luna e di Phobos non va bene neanche l'esempio che ho fatto in precedenza del pittore, del rullo e della stanza circolare da dipingere.
Se la Luna e Phobos e tutti gli altri presentano la stessa faccia è indipendente dal pianeta cui girano intorno: in altre parole sicuramente ci girano intorno perchè "vincolati" dalla attrazione gravitazionale, ma poi ognuno per la sua strada.
Ho così ideato un altro esempio.
Immaginiamo di chiudere Marte in una sfera di cristallo trasparente, perfettamente aderente alla sua superficie.
Il moto di Phobos si sincronizza, per mostrare la stessa faccia a questa sfera di cristallo, per cui, alla distanza in cui si trova (circa 9 km, ancora non si è capito bene) gli servono circa 3 rotazioni sul suo asse (7 ore e X minuti, non mi ricordo più) per girare tutto intorno alla sfera.
Per cui il "giorno marziano" di Phobos, ovvero un giro esatto intorno alla sfera di cristallo, sarà di tre ore e X minuti per 3, che è inferiore alla rotazione di Marte sul suo asse (24 ore e 39 minuti).
Questo significa che la reale sincronizzazione per mostrare sempre la stessa faccia è sulla sfera di cristallo (cioè la superficie di Marte) e non sulla rotazione di Marte, il quale all'interno della sfera può girare alla velocità che gli pare (se è più veloce aumentano le volte con cui Phobos sorge e tramonta; se è più lento diminuiscono).
Chi sta su Marte vede sempre la stessa faccia di Phobos: l'unica cosa che può cambiare (dipende dalla velocità di rotazione) è la frequenza con cui la vede.
Il discorso è totalmente analogo per la Luna e la Terra, ma i tempi molto più lunghi delle orbite lunari non favoriscono la comprensione.
Vediamo di tirare fuori una morale.
Sia Phobos che la Luna si muovono in modo indipendente dalla rotazione sul proprio asse dei pianeti ospiti: quello che interessa non è la rotazione ma il fattore massa/campo gravitazionale di questi pianeti.
Su questo vincolo ogni satellite costruisce il suo percorso:
Phobos (e il suo asse di rotazione-equilibrio sul piano orbitale) iscrive una orbita di rivoluzione intorno a Marte della durata di poco meno di un giorno marziano in cui compie tre rotazioni (360 gradi x 3) sul proprio asse.
La Luna fa la stessa cosa ma con una rivoluzione che dura 28 giorni terrestri nei quali, ogni giorno, effettua 360/28 gradi di rotazione sul proprio asse.
Probabilmente le diverse velocità di rotazione sui rispettivi assi determinano differenti effetti sulla consistenza dei rispettivi campi gravitazionali, ma in questo momento non interessa.
Fatto, letto e chiuso.
La corte si ritira.


P.S.
Ora che ci siamo chiariti (spero), mi è venuto in mente che se i pianeti come la Terra e Marte rimangono stabili rispetto al piano orbitale solare, nonostante i loro assi di rotazione inclinati, in effetti tendono a comportarsi più come giroscopi che come trottole.
Questa constatazione è molto intrigante allo scopo di capire la struttura interna di questi pianeti (il giroscopio ha una struttura molto particolare).

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