Re: Le problematiche dell'energia nucleare

Inviato da  Orwell84 il 22/1/2008 11:11:58
La dovuta premessa quando si parla di nucleare in Italia è che lo si fa esclusivamente per confrontarsi o per arricchire il proprio bagaglio culturale, ma non di certo per valutare assieme un'ipotesi che potrebbe diventare realtà negli anni futuri (quindi gli antinuclearisti possono pure stare tranquilli ). Facendola breve, la sinistra ha una componente verde e radicale che mai permetterà la costruzione di queste strutture. La destra, che a parole pare favorevole, durante l'ultimo mandato ha fatto anche spegnere il reattore Galilei del CISAM di San Piero a Grado in quanto Bush gliel'ha chiesto, come ce l'avevano chiesto tutti i presidenti statunitensi dagli anni '60 ad oggi solo che nessun presidente del Consiglio italiano precedente si era mai sognato, ovviamente, di obbedire alla richiesta di Washington (questo dovrebbe far riflettere sulle reali intenzioni che sono dietro il referendum del 1987). Si aggiunga che il vecchio governo ha fatto pure marcia indietro di fronte ai manifestanti di Scanzano Jonico preferendo invece la "geniale" (e costosa) soluzione di mandare le scorie radioattive nell'impianto di Sellafield in Gran Bretagna, scorie che ci ritorneranno riprocessate tra 20 anni (non ci si poteva aspettare molto d'altronde da Matteoli, l'idiota che crede ancora al miraggio della "civiltà all'idrogeno" di rifkiniana memoria).

Fatta questa doverosa premessa, avrei alcune osservazioni da rivolgere al professor Marotta.

- (con questa rischio la galera) Israele non ha centrali nucleari, eppure ha un arsenale atomico da far paura a chiunque. La correlazione centrali nucleari - armi atomiche, non è poi così stretta, considerando anche che, nel caso dell'uranio, l'arricchimento per scopi civili e militari è diverso. Mi pare quindi forzato il collegamento.

- Premesso che attualmente non c'è una fonte energetica in grado di risolvere il problema energetico eliminando nucleare e idrocarburi [*Dati IAEA 2005, nucleare in arancio], a meno che non si voglia passare il resto dei propri giorni in una capanna di fango, la frase "risolvibili senza bisogno di far bollire l’acqua con la fissione atomica", per quanto semplifichi di molto il processo, dovrebbe suggerire che si tratta di un'operazione che avviene a circuito chiuso. In una centrale nucleare il ciclo di produzione di energia meccanica, che viene convertita in elettrica tramite un generatore, è analogo a quello delle centrali termoelettriche tradizionali, con la differenza che la generazione della potenza termica non avviene mediante combustione bensì mediante il calore generato dalla fissione. Se quindi una riapertura delle centrali è una minaccia per gli scarichi, allora lo stesso discorso vale anche per qualsiasi centrale termoelettrica già presente sul suolo italiano.
Si aggiunga che i reattori attualmente più diffusi (PWR) hanno un circuito primario (AP, 150bar) e uno secondario (BP, 70 bar), collegato alla turbina accoppiata al generatore, che scambiano energia senza contatto diretto.



Non capisco quindi come possa avvenire questo copioso rilascio di sostanze tossiche, se qualcuno volesse spiegarmelo sono qui per capire.

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