dino ha scritto:
Citazione:
packz ha scritto:
disprezzi la scienza ma non hai imparato che le fonti vanno citate, altrimenti come posso sapere che ti stai inventando le cose che dici?
...io non disprezzo affatto la SCIENZA...
io disprezzo la tua scienza quando pretende di farmi credere che la luna incapace di attirare un propria atmosfera, sia però capace di sollevare mld di tonnellate d'acqua senza riuscire però a spostare una foglia secca... tutto ciò per giustificare una teoria che diventa folle e funambolica con le maree...
per quanto riguarda le fonti dove ho letto delle maree che ad una alta marea corrisponde sempre una bassa marea, non mi ricordo il sito che qualche anno fà mi mostrò un utente di un'altro forum.... ma puoi cercartelo, non mi sono inventato nulla erano dati molto chiari... c'erano dati e orari delle maree di tutto il mondo... quando c'è alta marea sulle coste atlantiche del brasile corrisponde una bassa marea sulle coste atlantiche dell'africa... la stessa cosa succede tra canada ed inghilterra e ovunque nello stesso bacino d'acqua tra est ed ovest... scusa se non posso fornirti il sito ma non dovrebbe esser difficile trovarlo...
invece su Newton qualcosa ti mando...
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=2539¶metro=%20scienze ciaodino
La filosofia naturale newtoniana conduce invece alla conclusione contraria, in quanto Dio viene ridotto ad un’ipotesi cosmologica non necessaria.
Difatti, sulla base del primo principio della dinamica, i moti e lo stesso universo si manterrebbero da sé (33).
Occorre peraltro sottolineare che la legge di inerzia di Newton non è evidente, né dimostrabile, se non idealmente, dal momento che nel concreto universo curvilineo non possono esistere moti rettilinei: «il nostro moto rettilineo uniforme è tale solo rispetto a un sistema di riferimento (la Terra) che è in moto non uniforme … Non abbiamo dunque un autentico esperimento sul principio d’inerzia, ma solo un caso di moto relativo ad un sistema di riferimento» (34).
D’altra parte, Newton ha proposto una prospettiva cosmologica del tutto inconsueta e bizzarra.
Interessato unicamente alle traiettorie geometriche dei corpi celesti, lo scienziato inglese è riuscito ad oscurare tutto il quadro armonico elaborato dalla filosofia cristiana che rende l’universo, di per sé incomprensibile, un cosmo ordinato a Dio ed all’uomo.
Per comprendere meglio: cosa diremmo di uno spettatore che assistendo ad una partita di calcio si interessasse solo delle traiettorie geometriche tracciate dal pallone, ignorando tutto il resto: i giocatori, il gioco di squadra, le marcature, persino il senso stesso del gioco?
Fino a che punto avrebbero valore i tentativi di questo singolare spettatore di risalire alle regole ed allo scopo di questo sport, considerando unicamente le linee spezzate tracciate dal pallone?
Anche chi non si è mai interessato a questo sport, sorriderebbe di fronte a tale pretesa.
Eppure, paradosso a parte, Newton sembra essersi comportato proprio così.
E molti dei suoi epigoni, fidandosi del rigore geometrico delle sue opere, dell’autorità e del carisma che emanano da tale personaggio ormai contornato dalle aureole del mito, continuano a comportarsi in modo altrettanto singolare.
Ancora essi trascurano la finalità propria di ogni movimento, il punto di vista generale del mutamento, ovvero il passaggio dalla potenza all’atto, il realizzarsi cioè del fine ultimo degli enti in transito nel tempo.
Finalità che corrisponde ad elevazione, ad innalzamento della dimensione fisica alla luce di quella trascendente.
Ascensione realizzata, dimostrata e promessa ai suoi fedeli da Cristo, vincitore del mondo e delle sue leggi, anche naturali.
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