Re: L'ing. Keshe sta facendo il possibile...

Inviato da  Al2012 il 27/1/2013 16:16:30
@ Lord9600XT

Citazione:
Anche per quanto riguarda la storia del teletrasporto quantistico, la zuppa è sempre quella: il tizio A che vuole teletrasportare l'informazione al tizio B, deve comunque comunicare l'esito della sua misura (comunicazione che non può essere istantanea) a B affinché questo possa "duplicare" lo stato quantistico.


Se vuoi, potresti spiegare meglio questo tuo paragrafo, in riferimento all’articolo che ti ho segnalato in un mio precedente intervento?

Duplicazione a distanza con il teletrasporto
http://www.swissinfo.ch/ita/index/Duplicazione_a_distanza_con_il_teletrasporto.html?cid=3138336

Citazione:
"La materia e l'energia non possono essere teletrasportate", spiega Nicolas Gisin, direttore dell'Unità di Ottica dell'Università di Ginevra, "ma possiamo teletrasportare l'identità quantistica di una particella, ovvero la sua struttura intima."


Questo mi porta a pensare che l’informazione, ovvero l’identità quantistica si possa teletrasportare.

Citazione:
Data una particella al punto di partenza, è possibile trasferire la sua "identità", cioè l'informazione relativa alle sue caratteristiche fisiche, fino al punto di arrivo e creare lì un suo perfetto duplicato, modificando le caratteristiche di una seconda particella, già disponibile all'arrivo.


Per fare questo teletrasporto, nelle esperimento in questione, hanno utilizzato le proprietà dell’entanglement di due “fotoni gemelli”.

Citazione:
Per trasmettere a distanza l'identità di una particella, i fisici si servono dei fotoni gemelli: con una tecnica chiamata "entanglement" è possibile produrre una coppia di fotoni, le particelle elementari della luce, che risultano legati tra loro. Anche se si trovano a grande distanza l'uno dall'altro, tutto quello che viene fatto ad un fotone accade simultaneamente al suo gemello.


Hanno utilizzato i due fotoni come punto di partenza e punto di arrivo di un determinato tipo di trasmissione, la particella posta vicino ad uno dei due fotoni provoca delle modifiche nello stato (quantico), che istantaneamente si ripercuotono nel secondo fotone.

Citazione:
I due gemelli vengono utilizzati come "terminali" per la trasmissione.
La particella che si vuole duplicare a distanza viene posta a contatto con uno di loro, mentre uno strumento registra una serie di parametri relativi al loro incontro.
Il contatto con la particella produce delle modifiche nello stato del fotone, modifiche che compaiono istantaneamente nel suo gemello.


Se ho capito bene la tua osservazione, senza la trasmissione dei dati registrati durante l’incontro del fotone con la particella non sarebbe possibile interpretare le modifiche che avvengono nel secondo fotone.
Modifiche che comunque avvengono in modo istantaneo, che però non sono utilizzabile se non “decodificate” tramite i dati che sono registrati durante l’incontro tra particella e fotone.

Il fatto è che dopo la corretta decodifica delle mutazioni del secondo fotone si riesca ad ottenere la stessa “identità” della particella campione, che cosa significa ?
Se dopo la decodifica non otteniamo identità differenti, o altre cose, significa che è avvenuta una trasmissione istantanea della “identità” della particella campione.

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