Re: Darwin si, Darwin no, Darwin forse

Inviato da  Santaruina il 15/2/2006 15:43:05

Diamo a Darwin quel che è di Darwin, l'origine delle specie. E diciamo subito che non è un fenomeno minore, anche se all'uomo della strada poco importa se gli uccelli siano derivati dall'Archeopterix o dall'Hesperornis.
Non è un fenomeno minore perché "specie" è anche l'uomo, e la sua origine per trasformazione graduale da una specie inferiore (la famosa scimmia) è il problema rovente dell'evoluzione, il Rubicone della nostra scienza.
L'origine dell'uomo dalla scimmia (e non la selezione naturale) è ciò che ha reso la nascente teoria dell'evoluzione rivoluzionaria e scandalosa.

Fu proprio di fronte al problema dell'origine dell'uomo che la teoria variazione-selezione entrò in crisi. Come il talento musicale o il genio matematico potevano offrire un vantaggio riproduttivo ai portatori?
Wallace, pur rimanendo fedele alla selezione naturale, entrò in una crisi mistica e Darwin adottò quello che sarebbe stato chiamato "darwinismo sociale".
Se, nella società umana urbanizzata, la natura non favorisce i migliori, ragionò, sarà opportuno incoraggiare la lotta di tutti contro tutti (il contrario della cristiana "comunità d'amore") e promuovere la eliminazione delle razze inferiori.

È davvero imbarazzante che si sia dato così poco peso all'asserto darwiniano «che le razze incivilite stermineranno e si sostituiranno in tutto il mondo a quelle selvagge» (sic!).
Quanti lutti e miseria ha riversato questo auspicio sul ventesimo secolo!
All'alba del nostro, si collocano sullo stesso piano morale (per tacere delle armi di distruzione di massa) l'aborto selettivo, la diagnosi pre-impianto, la fecondazione eterologa e la transgenesi, che cercano spazio nei tempi moderni, sulla base della loro scientifica raffinatezza.

[…] L'esigenza di un Disegno, sia pur vagamente definito, è alla base di ogni opposizione, ideologica o scientifica, al casualismo neo-darwiniano.

[…] Inoltre, mentre i fossili degli scimmioni africani sono del tutto mancanti, fossili di ominidi sono fatti risalire a due-tre milioni di anni fa. L'andatura bipede degli ominidi precede di milioni di anni quella sulle nocche dei Pongidi.
Questi dati non fanno una teoria, ma certo non offrono il quadro scientifico per autorizzare la ridicola vignetta della scimmia che gradualmente si erige e si denuda per diventare uomo bianco.
Come giustamente nota Facchini, nella rappresentazione materialista dell'origine dell'uomo dalla scimmia, «non è in gioco la scienza, ma una ideologia».

[…] La paleontologia, l'anatomia e la biologia molecolare hanno accertato che l'uomo "non" deriva dagli scimmioni,
ma poiché questa conclusione non è abbastanza laica e c'è il sospetto di una contaminazione clericale, allora si ritiene conveniente perseverare nella affermazione che «il nostro nonno era un babbuino», come disse scherzosamente Darwin, e insegnarlo ai bambini nelle scuole.

[…]il modo e il momento della comparsa della scintilla della coscienza non è argomento affidabile alla scienza, e vorrei al riguardo usare un termine che definisce i confini della scienza, quello di "mistero".
In polemica con Richard Dawkins che ha introdotto il suo «Orologiaio cieco» con la micidiale affermazione che ormai l'enigma dell'esistenza «è stato risolto. per merito di Darwin e Wallace».


Giuseppe Sermonti (fonte: AVVENIRE, Agora di Giovedi 02/02/2006)

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