Re: Darwin si, Darwin no, Darwin forse

Inviato da  Jck il 15/2/2006 19:18:52
Salve a tutti.

Io sono sempre stato evoluzionista, e di fronte alle varie discussioni tra evoluzionisti e creazionisti che in passato ho trovato su internet mi sono sempre limitato a sorridere e a passare avanti.

Poi, però, mi sono imbattuto nel concetto di "complessità irriducibile" e la mia fede nell'evoluzionismo ha vacillato. Di creazionismo, sia chiaro, continuo a non volerne sentire parlare (è questa la mia fede, e, come si sa, quando c'è di mezzo la fede ogni discussione è del tutto inutile) tuttavia non sono più convinto che l'evoluzionismo darwiniano sia sufficiente a spiegare l'enorme biodiversità del nostro pianeta.

Il concetto di "complessità irriducibile" è nato dallo studio delle cosiddette "molecular machines", cioè delle macchine molecolari. Sono particolari batteri, tra cui il più emblematico è il "flagellar bacteria", che hanno caratteristiche che non riescono ad essere spiegate in termini di evoluzionismo darwiniano.

Per spiegare l'evoluzionismo darwiniano l'esempio che viene sempre citato è quello della giraffa (chi conosce la storiella può saltare a piè pari l'intero paragrafo): mutazioni casuali hanno portato alla nascita di un erbivoro dal collo leggermente più lungo degli altri. Questo erbivoro, in virtù del suo collo, sopravviveva meglio degli altri individui poiché riusciva a brucare foglie che non erano alla portata di nessuno. Tutti gli altri individui, infatti, dovevano lottare tra di loro per il cibo, mentre questo individuo fortunato poteva evitare di sfiancarsi nei combattimenti con i simili e mangiare a sazietà. Inoltre, avendo il collo più lungo, vedeva prima degli altri i predatori e, di conseguenza, era più efficiente nella fuga. Questa caratteristica casualmente acquisita portò questo individuo ad avere un vantaggio rispetto a tutti i suoi simili e, conseguentemente, ad avere maggiore successo nell'accoppiamento. Le sue caratteristiche, poi, venivano ereditate anche dalla prole la quale, a sua volta, manteneva il vantaggio nei confronti della prole delle giraffe a collo corto. Nel corso di qualche generazione le giraffe dal collo corto, incapaci di reggere il confronto con le giraffe dal collo un po' più lungo, si estinsero. La cosa andò avanti per centinaia di migliaia di anni e, mutazione casuale dopo mutazione casuale, si è arrivati alle odierne giraffe dal collo lunghissimo.

La semplice razionalità della teoria dell'"Evoluzione per mezzo della Selezione Naturale" ha un tale fascino - almeno lo ha per me - che capisco benissimo la resistenza a lungo opposta dalla comunità scientifica a teorie alternative. Ora, però, questa resistenza pare stia cominciando ad incrinarsi seriamente e rapidamente anche all'interno della stessa comunità scientifica, e la causa prima è studio delle "molecular machines".

Il "flagellar bacteria" è un batterio che possiede un sistema di locomozione unico in natura: è munito di pedicelli simili a fruste (da cui il nome del batterio) che riesce a far girare ad una velocità "pazzesca" (mi si perdoni l'approssimazione ma non ricordo il dato esatto) che gli consentono di muoversi con incredibile agilità e velocità. Lo studio di questi pedicelli ha portato a scoperte talmente clamorose che, in pratica, stanno mettendo in crisi la teoria darwiniana dell'evoluzionismo. Questi pedicelli, infatti, riescono a girare così velocemente grazie a dei piccoli motori a reazione alla loro base.

Questi microscopici motori a reazione sono ovviamente composti da proteine (credo) altamente specializzate per via della loro particolare forma, che ne costituiscono una struttura interna estremamente complessa. Ed e tale complessità ad essere "irriducibile": togli o modifica anche di pochissimo uno solo di questi componenti proteici del motore e questo non funziona più.

Questo è il punto. E' stato dimostrato che una modifica casuale del "reattore" del "flagellar bacteria" non può portare né ad una miglioria né ad un peggioramento del funzionamento del peduncolo. Una qualsiasi modifica semplicemente fa si che il peduncolo non sia più in grado di funzionare.

Non siamo qui di fronte ad una giraffa dal collo corto che, seppur non riuscendo ad accoppiarsi, riesce comunque a condurre una sopravvivenza stentata. Qui siamo di fronte ad un meccanismo che non può essersi evoluto da niente di più semplice poiché, in tal caso, questa più semplice versione del meccanismo non avrebbe potuto funzionare. Siamo di fronte ad un vero e proprio mistero.

Ho appreso tutto ciò grazie ad un documentario in inglese mandatomi da Massimo dal titolo "Unloking the Mistery of Life". Dura poco più di un ora ed è letteralmente "illuminante". Dei biologi parlano dei concetti che qui vi ho velocemente illustrato e merita di essere visto. Io ne ho una versione a bassissimissima risoluzione di 17 MB (è una specie di francobollo animato) però credo che Massimo ne disponga una versione a risoluzione maggiore.

Cordiali Saluti

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