Cogito ergo cogito?

Inviato da  Redazione il 1/1/2009 0:32:30
Stavo facendo una riflessione a caso, e mi sono reso conto che la frase “cogito ergo sum” è un ossimoro impronunciabile, o forse un mostruoso paradosso.

“Ergo”, infatti, non può essere contenuto da “cogito”. Non può cioè “conseguirgli” nella stessa frase, poichè implica un cogitare esterno alla frase stessa.

“Ergo” implica un sistema di pensiero, presuntamente valido, pre-esistente all’osservazione del proprio pensare.

In altre parole, è come se Cartesio avesse detto: ragionando mi sono reso conto di ragionare (e questo mi dimostra che esisto).

E’ lo stesso meccanismo che porta i pazzi a dire: “Non capisco perchè mi diate del pazzo, le mie azioni sono perfettamente normali”. Certo che lo sono, finchè le giudichi con la mente del pazzo…

Alla stessa stregua Cartesio utilizza la propria mente come parametro per valutare quello che compie la mente stessa, e riconoscendola – guarda caso! - “coincidente” con il valore di “ragionare” che lui stesso ha stabilito, ne valida la funzione in termini assoluti.

Siccome il giallo è giallo, io sono Dio.

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