Re: Una linea-guida per capire la spiritualità

Inviato da  Notturno il 2/11/2011 11:37:09
Citazione:

florizel ha scritto:

Citazione:
C'è chi si affida alla ragione (razionalismo) e chi alla fede (spiritualismo).

Questa seconda scelta a me appare assurda e cerco di capire perché la gente la preferisca e ci punti sù l'intera propria esistenza.


Notturno non tiene conto di un particolare fondamentale a chiarire il “disagio” che prova nei confronti di chi fa la scelta di “credere”, quasi fosse una dimensione del tutto acritica… in parte lo spiegava anche Pike: la NOSTRA società, quella occidentale nel senso filosofico del termine (e da qui passando alla dimensione politica, culturale e sociale) ha prodotto una dicotomica separazione tra la dimensione “cognitiva” legata all’ambito scientifico, e quella legata all’ambito spirituale… dico “cognitiva” perché anche nel secondo caso è possibile fare esperienza di accadimenti interiori e connessi a quanto ci sta intorno.


Bellissimo argomento, FLO!!!

Veramente interessante.

Allora, tu dici che siamo noi ocidentali che deleghiamo alla sola scienza la conoscenza, mentre "altri" la utilizzano anche fuori della scienza, in ambito spirituale per "fare esperienza di accadimenti interiori".

Hai correttamente spostato la dicotomia scienza/spiritualità, riportandola alle origini e dubitando della correttezza di questa operazione.

E allora prendiamola in considerazione e analizziamola.

La scienza si occupa di accadimenti sia interiori che esteriori (l'àmbito della psichiatria, della neurologia, ecc... ne sono testimoni) e fonda tutto sul suo famoso "metodo" per definire criteri e caratteristiche "oggettive" di un fenomeno, facendo richiamo alla sua "ripetibilità" e verifica di terzi.

Che alternative abbiamo, che possiamo considerare migliori?

Riportare accadimenti soggettivi e personali come fossero regole applicabili ad altri?

In tutta franchezza, Flo, tu te ne sentiresti soddisfatta?

Citazione:


Citazione:
Noct
Ogni volta che scopriamo uno di questi meccanismi un Dio muore.

Eppure tutto questo sembra non insegnare nulla.

Appunto, muore un dio. Non la nostra spiritualità. Scoprire dove si trova la galassia di Andromeda, o perché ogni cosa è fatta di atomi, o come funziona l’intero universo, può anche fornire spiegazioni.
Ma non ci viene in aiuto a sentirsi pienamente NELL’insieme di tutto questo.


Ma guarda che non è affatto vero.

Io mi sento pienamente nell'insieme di tutto il resto!

Mi sento fatto di atomi tanto quanto Andromeda.

Io mi sento di "comprendere" sia le simiglianze che mi uniscono a quella Galassia che quelle che me ne differenziano.

Proprio perché ho cominciato a scoprirne i mattoni costitutivi posso dire di iniziare a "comprendere" con una visione più ampia sia il panorama più vasto che quello più ristretto e limitato a me.

Non ho scoperto TUTTO e non ho compreso TUTTO, questo no.

Ma nemmeno tu.

Tu stai ipotizzando qualcosa che potrebbe spiegare tutto, utilizzando quello stesso identico meccanismo che utilizzava chi ha ipotizzato Zeus, Vulcano & Co.

E con la stessa probabilità di aver ipotizzato il giusto.

E torno a domandare: come fai a sentirtene soddisfatta?

Come fai a fondare la tua vita e le tue scelte e il tuo agire quotidiano su questa base "ipotetica"?

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=6621&post_id=207488