Re: Una linea-guida per capire la spiritualità

Inviato da  Notturno il 15/12/2011 17:18:20
Citazione:

PadijtLee ha scritto:
Non ho letto tutto, ma per "capire la spiritualità" il primo passo è ESSERE.

Tu hai una casa, tu hai una famiglia, tu hai una macchina, tu hai devi vestiti, tu hai un corpo, tu hai una mente, tu hai dei gusti, tu hai un'educazione, tu hai una cultura, tu hai delle competenze, tu hai un lavoro, tu hai una terra, tu hai un immagine sociale, tu hai un'immagine di te da tutelare a te stesso, tu hai delle emozioni, tu hai delle preferenze, tu hai un cordone ombelicale legato indissolubilmente all'AVERE.

E l'essere? Cosa sei tu? Un groviglio di processi cognitivi, un insieme di incoscio personale-collettivo, eros e thanatos, la primordiale scimmia, un grande filamento legato all'Uno dell'universo....cosa sei tu? Chiediti questo, risponditi e capirai la fantomatica "spiritualità". Perchè questa, la spiritualità non è che il nome con cui chiamiamo quella parte di noi che la società frammentata sbriciolata disordinata ha nascosto sotto il tappeto: l'ESSERE . Un lavoro duro soprattutto perchè ci scordiamo sempre di tutto.
Jung amava precisare che realizziamo noi stessi solo se riusciamo a riconciliarci con l'inconscio che è in noi: «l'inconscio è negativo e pericoloso soltanto perché noi siamo disgiunti e quindi in contrasto con esso».


Infine, scomodando Gurdjieff: "Non conoscendo le leggi cui è soggetta la sua opera, l'uomo s'illude di essere lui ad agire, a fare, a costruire, a decidere; non si rende conto di essere dominato, nelle sue scelte, da forze superiori; non vede che cosa lo induce a muoversi in un modo piuttosto che in un altro, a ripetere ciclicamente le stesse operazioni; non riconosce il suo grado di meccanicità, il suo stato di letargia, di autoipnosi, di automistificazione . "


Mi piace.

Solo una cosa.

Io eviterei di trarre delle deduzioni esaustive unicamente sulla base dell'uso dei verbi.

La lingua italiana si presta a mille "giochi di parole" (lo dico senza alcuna intenzione di screditare, sia ben chiaro) e se ci limitassimo solo a basarci sull'utilizzo degli ausiliari, temo che prenderemmo una strada poco sensata.

Mi piace moltissimo l'idea che la spiritualità sia più che altro una ricerca DI SE'.

Un viaggio nel proprio Io, una lunga apnea nei propri abissi.

Fantastico.....

Mi piace sul serio.

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