Re: Ius soli versus ius sanguinis

Inviato da  mc il 13/5/2013 18:30:09
Citazione:
"Il tuo ragionamento è tanto semplice quanto errato.
I figli degli italiani nascono con la cittadinanza italiana perchè se la sono guadagnata i loro padri, e prima ancora i loro avi.
Poi chi sbaglia (violazione dell'ordine) paga, e questo vale per tutti, cittadini e selezionati aspiranti cittadini."


Temponauta,
mi rendo conto che e' come parlare al vento, ed il vento e' estremamente piu' interessante, ma io non accolgo la merda patriottica che stai scorreggiando nei tuoi post.
I miei genitori mi hanno regalato l'esistenza, tutto quello che viene dopo sta a me prenderlo per me.
E non posso non notare che fa parte dei limiti fin qui espressi definire ereditarii diritti naturali di convivenza sociale...

Il futuro ... vedi se tu sei il futuro di questo paese invece di limitarmi a cederla, la mia cittadinanza, paghero' qualcuno per prendersela.
(L'unica speranza che mi rimane e' che, compiuti i tuoi primi 10 anni, tu possa evolvere in un individuo un po' piu' maturo).

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Citazione:
Ti ho citato un esempio in cui un figlio di immigrati che raggiunge la maggiore età essendo da sempre vissuto qui, non otterrebbe la cittadinanza dallo Ius Soli perchè nato in un barcone in acque internazionali.
Ti fa capire che gli schematismi in questo caso non servono o sono addirittura controproducenti.

Attualmente, in molti paesi si ottiene la cittadinanza relativa dopo un tot di anni di residenza e con lavoro-matrimoni-et-altre motivazioni varie.
Per gli esempi che facevi tu vale la stessa possibilita' di ottenere una cittadinanza extra (nei tuoi esempi l'apolide che ottiene una "bandiera" anche se non e' cosi' facile ottenere la NON-appartenenza ad uno stato) comportandosi cosi'.
Chi nasce su un barcone in acque internazionali (spero che non sia una situazione cosi' frequente da concretizzare una obbiezione plausibile) puo' ottenere la nuova nazionalita', suppongo, seguendo l'iter comune.
Quindi non capisco il tuo "caso limite" (che non lo sembra) e nemmeno quale tipo di problema crei in fondo.

I diritti e i doveri non sono una risorsa fissa che all'aumentare dei "cittadini" diminuiscono per tutti gli altri perche' chi viene riconosciuto tale produce un ritorno (spero una ricchezza, prevalentemente) che va a sommarsi agli altri e con loro determina il budget da cui attingere per creare questi "diritti" e per amministrare i "doveri".
Nel mio punto di vista c'e' spazio per aumentare le cittadinanze per aumentare la ricchezza.
Il non riconoscimento serve solo a ladri (chi dirotta le risorse pubbliche), evasori, sfruttatori (non di malavita) e Malavita per quanto mi riguarda...

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Consapevole che sia un discorso solo teorico la questione del "rientro delle/dalle spese", ma soprattutto l'utilizzo per la comunita' dei soldi pubblici e' pura teoria, rimango dell'idea che i diritti (e i doveri) debbano essere rispettati a prescindere dalla nazionalita' di/da chi si trovi sul suolo italiano. Se cosi' fosse non ci sarebbero discussioni del genere a distrarre le persone dalla palese merdosita' del resto delle istituzioni.

mc

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