Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  Dorian il 31/3/2007 23:54:09
Citazione:
Fare parte di una comunita' è quello che fai ogni giorno. Ma forse non te ne accorgi, rivolta verso l'immensita' della parola e tralasciando la semplicita' della parola.
Rifiuti le tradizioni a priori ritenendo la parola "tradizione" qualcosa di invischiato con il tradizionalismo del perbenismo, dell'apparire cio' che non si è perche' fa tanto bene a tutti essere tradizionalmente incanalati.

Invece la tradizione di cui io parlo (prealpe parla, Nichilista parla) è la cultura dei secoli, la storia stessa dell'umanita'. Non è il racconto della tua o della mia vita, che sono equivalenti a delle virgole in un romanzo di milioni di pagine.


Autorità e rifiuto dell'autorità sono entrambi necessari l'uno all'altro. L'autorità preserva la società, il rifiuto la fa evolvere.
I giovani tendono sempre a rifiutare l'autorità - è intrinseco alla loro "natura"!: ciò permette alla società di evolvere. Senza rifiuto della autorità vivremmo ancora come nel medioevo. A pensarci bene la storia dell'uomo è stata scritta da persone che hanno rifiutato l'autorità e proposto nuovi modelli (chessò... un Galileo, un Einstein, un Beethoven).
L'autorità crea la pressione con cui il rifiuto può dar vita a qualcosa di diverso. E il ciclo ricomincia.

Però basta con sta storia delle tradizioni: di quali tradizioni parlate? Fino a pochi decenni fa erano usanza i matrimoni combinati dai genitori, il divieto di poter divorziare e la possibilità di poter randellare la moglie.
Qualcuno ha rifiutato l'autorità della tradizione. E ha fatto bene.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=3291&post_id=84168