Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  prealbe il 2/4/2007 23:15:45
Esco un momento dal botta e risposta continuo (che mi risulta un po’ dispersivo) e rifaccio un momento il punto.

Complessivamente, quello che sento come nocciolo irrimediabilmente debole in molti ragionamenti è l’ostinato e rigido rifarsi sempre a principi teorici e a riempire il discorso di “paroloni” (Autorità, Libertà, Giustizia, Potere, Violenza, Diritti, Oggettività, Tirannia, ecc. ecc.), tutti rigorosamente intesi con la maiuscola d’obbligo e pesanti una tonnellata l’uno (se va bene).

Con questo approccio lo scollamento dal reale è inevitabile. Manca quel normale, sano senso della concretezza e delle proporzioni che distingue il pensatore dall’ideologo visionario e che solo permette di tradurre l’astratto degli ideali in una realtà sociale a misura d’uomo.

La ‘Libertà’, la ‘Giustizia’, l’Eguaglianza’ e tutti gli altri fantasmi del dizionario che abbindolano il nostro spesso non troppo furbo cervello possono si costituire una direzione ma mai una destinazione; prenderle invece come meta REALE E CONCRETA non può che portare ad una poco simpatica conseguenza, e cioè che sarà sempre l’uomo (povero cristo che non campa serenamente nel paradiso dell’astratto ma deve fare i conti continuamente con i suoi innumerevoli e concretissimi limiti, psicologici, intellettuali, fisici e quant’altro) a essere considerato sbagliato quando CERTAMENTE non riuscirà ad incarnarle, ad esserne all’altezza (e la storia di regimi a base ideologica passati e presenti ce lo testimonia discretamente).

A leggere certi interventi invece parrebbe che io stia facendo un po’ il difficile e che basti lasciare che l’uomo faccia tranquillamente quello che vuole per ottenere il migliore dei risultati. Bene. Mi piacerebbe che qualcuno mi indicasse quali sarebbero i passaggi che dovrebbero consentire di giungere alla società (o non società o quello che si crede meglio) ideale e come essa dovrebbe funzionare.

E ancora una domandina. Facciamo conto che questo splendore di società priva di autorità, potere, violenza, esercito, polizia, tasse e non so cos’altro, perfettamente funzionante e armonica, saluti la nascita di qualcuno che dissente da tale tipo di conduzione e che voglia cambiare la situazione. Come ci si rapporterebbe con tali soggetti? Sono sinceramente curioso di saperlo.


Prealbe

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