Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  franco8 il 3/4/2007 12:32:51
NERONE #130
Citazione:

Paradossalmente appare come se il mio –non essere libero- dipenda da quanto io sappia essere libero di riconoscere una autorita’ che mi regola.

Credo di aver capito cosa intendi, ma forse con quel "paradossalmente" fa capolino l'idea che il paradosso non sia solo apparente..No?
Ma una palese contraddizione, dal momento che se uno rinuncia alla propria libertà automaticamente non è più libero.
Riconoscere una autorità fuori di sè di cui non si è parte, equivale a rinunciare ad almeno una parte della propria libertà. Non si scappa, mi pare..
Quindi: Dipende! Se a questa autorità si partecipa, ovvero, tra l'altro, si ha peso nelle decisioni che interessano noi stessi, allora la libertà la si conserva, altrimenti no. (e si possono considerare situazioni a livelli intermedi...)
edit / e a proposito, secondo te: "la sovranità appartiene al popolo" che cosa voleva significare?/
E' anche vero che lo sviluppo delle libertà dell'individuo non può avvenire se non anche con la partecipazione. Ma è la società odierna disumanizzata (non dico che in passato non sia stato peggio, ma dipende...) che ci pone davanti all'apparente dilemma , in realtà senza soluzione (almeno dal punto di vista della conservazione della libertà):
- > rifiutare l'autorità .. e quindi perdere comunque la libertà perché l'autorità è imposta comunque
- > accettare l'autorità.. e allora la libertà la cediamo e "liberaemnte" vi rinuciamo.
(Schematizzo sommariamente, ovviamente, la realtà è più complessa)
Che cambia allora? Cambia, cambia! Perché in genere che uno schiavo ha la pancia piena più facilmente di un uomo libero nullatenente..

prealbe #142
Citazione:

Esco un momento dal botta e risposta continuo (che mi risulta un po’ dispersivo) e rifaccio un momento il punto.

Complessivamente, quello che sento come nocciolo irrimediabilmente debole in molti ragionamenti è l’ostinato e rigido rifarsi sempre a principi teorici e a riempire il discorso di “paroloni” (Autorità, Libertà, Giustizia, Potere, Violenza, Diritti, Oggettività, Tirannia, ecc. ecc.), tutti rigorosamente intesi con la maiuscola d’obbligo e pesanti una tonnellata l’uno (se va bene).

Con questo approccio lo scollamento dal reale è inevitabile. Manca quel normale, sano senso della concretezza e delle proporzioni che distingue il pensatore dall’ideologo visionario e che solo permette di tradurre l’astratto degli ideali in una realtà sociale a misura d’uomo.

La ‘Libertà’, la ‘Giustizia’, l’Eguaglianza’ e tutti gli altri fantasmi del dizionario che abbindolano il nostro spesso non troppo furbo cervello possono si costituire una direzione ma mai una destinazione;

Certo! Questo è sempre il migliore dei mondi possibili.
Da oggi ti chiameremo Pangloss!

"destinazione". ?!

prealbe #142Citazione:

A leggere certi interventi invece parrebbe che io stia facendo un po’ il difficile e che basti lasciare che l’uomo faccia tranquillamente quello che vuole per ottenere il migliore dei risultati. Bene. Mi piacerebbe che qualcuno mi indicasse quali sarebbero i passaggi che dovrebbero consentire di giungere alla società (o non società o quello che si crede meglio) ideale e come essa dovrebbe funzionare.

"migliore dei risultati"!?
Te la do la mia modesta indicazione:
E lo stesso discorso di prima: se non esci dal "tuo paradigma" e dai tuoi preconcetti come l'esistenza "il migliore dei risultati", della "destinazione", dai dogmi fondanti della "piramide gerarchica" non credo che tu possa vedere quello che hai sotto il naso... semplicemente perché la realtà viene necessariamente inquadrata attraverso certi "schemi"...
Perciò... nessuno sa "come dovrebbe funzionare", perché nessuno sà "come funziona"...
così come il fatto che "funzioni come funziona" non è a causa del fatto che qualcuno abbia così deciso...

Comunque... questo tuo approcio ("ditemi voi come dovrebbe funzionare!?") chiamasi "rigirare la frittata", mi pare ?.
Sei tu che hai preteso che il "rifiuto dell'autorità" avesse fondamenti irrazionali (utilizzando parole come: tabù, viscerale, "radicale" ecc. ecc.).
Non solo il rifiuto dell'auorità o almeno la messa in discussione non è cosa nuova, ma non è affatto vero che abbia solo motivazioni irrazionali. La critica al concetto è basata proprio sui dati di fatto e sulla storia...
Mentre ti è stato mostrato da molti e le forti contraddizioni contenute nei tuoi discorsi e l'inconsistenza logica dei certi tuoi ragionamenti con cui pretendi di fondare le necessità del potere e delle scale gerarchiche... continui a parlare di "ostinato e rigido rifarsi a principi teorici"

Comunque... anch'io avevo intenzione di fare il punto .
Ma poi ho visto che il sempre ottimo music-band aveva già fatto un'insuperabile sintesi:
music-band #57
Citazione:

Pure gli animali comunicano tra loro, e molto meglio di noi a quanto pare.
Bastasse la voce a comunicare... Spesso serve solo a dire cazzate.



http://www.youtube.com/watch?v=Sa2HrzDIsEg

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=3291&post_id=84521