Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  franco8 il 5/4/2007 12:28:27
Citazione:

Franco8, guarda che so capire bene anch’io, quando serve.

Ehm! "serve" a chi?
Citazione:

Come dicevo: esempi, prego. E aggiungo: precisi’.
Il resto é… ‘fuffa’.

Visto che ci capiamo, ti dico, che nel tuo caso: è solo fuffa senza resto...
Ovvio che è il mio punto di vista, e te lo dico con tutto il rispetto (possibile)...

Un'esempio provo a fartelo riguardo alla "reciprocità"..

Tu dici:

Sono (meglio, dovrebbero essere) le "scale di valori" a determinare la "gerarchia"; questa sarebbe la strada. La gerarchia rimane essenziale al buon andamento sociale.


Ti si potrebbe rispondere ( reciprocamente ) più o meno con considerazioni dello stesso tipo di quelle che hai fatto tu, ovvero:

MA E' REALISTICA UNA VISIONE DEL GENERE?

Una volta stabilita e consolidata una unica "gerarchia" (Nota infatti che non hai scritto "le gerarchie"-plurale come era logico visto che seguirebbero o dovrebbero seguire da "le scale di valore"-plurale - anche se non hai spiegato in cosa consistono esattamente - ) , è quasi automatico che anche per la valutazione complessiva di quegli stessi "valori" avranno maggior peso le "alte gerarchie" rispetto alle "basse"...
con le conseguenze umanamente immaginabili...
"Serve" continuare?

A tal proposito (e comunque interessante per tutti, credo o spero) vi consiglio una lettura riflettendo sul "giochino" riportato qui:
http://sustainer.org/dhm_archive/index.php?display_article=vn151starpowered

E' assolutamente utopico e non realistico questa "strada" dal momento che nella realtà le gerarchie non sono stabilite da scale di valori funzionali ad alcunché, nè sono universalmente e pacificamente riconosciute da tutti...

(Tralasciamo poi, o facciamo finta di aver capito, cosa intendi per "buon andamento sociale"... )

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Prealbe
Citazione:

...ne traggo la piatta deduzione...

non potrebbe essere che la tua deduzione sia una generalizzazione che applichi fuori dai limiti di validità della stessa "deduzione"....?
O che la deduzione sia "eccessivamente piatta"?
Citazione:

E’ una cosa bella? E’ una cosa brutta? E’ giusto? E’ ingiusto? Non lo so e non mi interessa, perché se effettivamente si tratta di un elemento strutturale dell’uomo è, semplicemente, ingiudicabile...

Invito tutti a riflettere sulle conseguenze una impostazione del genere...
Ma è veramente il migliore dei mondi possibili!
Il riferimento, tanto per essere espliciti a tutti è il Pangloss del Candido di Voltaire.
Forse da rileggere con attenzione!

Seriamente. (Ripeto ... e fa parte delle considerazione più o meno ignorate) Non erano forse concreto-storiche e psicologiche e, in certo senso anche poco contestabili per il modo in cui erano enunciate, le considerazione dei difensori della schiavitù!?
Come avresti potuto dar torto a chi asseriva che la schiavitù fosse assolutamente normale?!

Citazione:

... esempio di arroganza intellettuale degna di nota.

Tanto per parlare di esempi di cui sopra eccone uno (anzi un altro):
Sarebbe una pretesa quella di giudicare istinti, e va bene. Ma è una arroganza intellettuale invece da parte tua pretendere che ci sia questo "asettico disinteresse", il "non lo so e non mi interessa" che è assolutamente ipocrita... (senza offesa, non dico che sei ipocrita tu, dico che è ipocrita l'impostazione che immagini lo "scienziato-studioso" asettico osservatore immune da impostazioni psicologiche-filosofiche e quant'altro...)

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NERONE

La condizione cui fai riferimento è una forma di dipendenza. (Essere nelle condizioni di doversi affidare a qualcun'altro)...
Che poi mi sembra "parente" del mio "schiavo con la pancia piena" al confronto dell' "uomo libero nullatenente"
Citazione:

Quindi se ho la libertà e in un rapporto interpersonale di scambio, con razionalità , responsabilità e autonomia riconosco a te una superiorità effettiva alla mia...

Secondo me il concetto che descrivi è diverso dal concetto di autorità:
come nel caso in cui ti affidi al medico :
1) sei comunque tu ad avere l'ultima parola...
2) la "superiorità" che riconosci all'altro è : limitata ad un certo campo/scopo/tempo... ; non "unica"
("non unica" nel senso non hai un unico medico di riferimento, ma puoi consultare quello che preferisci, o anche più di uno)

L'autorità, invece, non è (o non è più?) su base "volontaria" - ovvero: dal punto di vista di chi detiente l'autorità questa è vista come un diritto puro e semplice...
E' inoltre "unica" nel senso su detto... (LA gerarchia - singolare!)

L'avevi detto tu stesso, mi pare, l'autorità è una cosa, l'autorevolezza è altro.

P.S.Citazione:

"il fatto di essere o sentirti su un gradino superiore ....."
potevi solo scrivere -sei-

Non l'ho capita o non fa ridere... Potevo solo scrivere "sentirti"... ( autocensura). Correggo subito.

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