Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  Timor il 27/4/2007 9:11:19
Ciao Prealbe ti faccio i complimenti per il thread davvero molto stimolante. Putroppo seppure sedotto dalla tua sagacia non condivido la tua linea di pensiero che, a fronte di argomentazioni ben supportate da altri, contieni a sostenere con una certa rigidità; la rigidità distintiva della gerachia.

Volendo per un momento estraniarsi da considerazioni astratte per cercare di contestualizzare alcune tematiche, sarebbe corretto parlare dei propri vissuti, almeno in senso lato, e dei propri incontri con quel concetto indefinito che corrisponde al termine di Gerarchia.
Come ben sai, tanto più un concetto è astratto, tanto più è potenzialmente interpretabile e caricabile con i propri determinati vissuti; perchè è con i vissuti che il linguaggio prende corpo.

Ma cercando di porre rimedio alla questione e sperando di trovare l'elemento distorsivo del termine che così tanto ha urtato i tuoi interlocutori, voglio approfondire la concretizzazione relazionale della gerarchia (sapendo che tutto in natura è relazione).

La gerarchia è definita da una relazione asimmetrica.

Concordi con questa affermazione?

In natura si trovano continui modelli di relazioni asimmetriche, che numerose volte hai decantato nel thread.

Ma a noi non interessa sapere cosa esista in natura, a noi interessa sapere se questo modello di relazione è efficente per il paradigma umano, sia a livello del singolo che della collettività.

E la risposta è ovviamente no. Seppure naturale, questa forma di relazione asimmetrica è altamente inefficiente e ottieni dei risultati a costo di innumerevoli errori e sprechi.

La relazione asimmetrica, presuppone un'unidirezionalità ( o la possibilità di essa) che può rimanere impunita

Non vorrei che confondessi il termine di Responsabilità con quella di Gerarchia.

Il responsabile è il primus inter pares, colui che si prende la responsabilità di una scelta definitiva dopo aver attentamente ascoltato e valutato tutti i suggerimenti dei suoi pari (probabilemte differenti per esperienza e intelligenza), sapendo che risponderà personalmente al gruppo (e probabilmente destituito) nel caso di una scelta errata e inappropiata.

Il gerarcha è il capo, colui che ha potere incondizionato, che non deve rendere conto a nessuno, che non ha bisogno di ascoltare perchè sa che non ci sarà conseguenza per le sue azioni, perchè non v'è nessuna autorità al di sopra di se stesso.

Dunque secondo te, qual'è il sistema più inefficiente per il singolo e la collettività?
Dove abbiamo il maggior spreco di intelligenza, creatività, potenziale?

Ho il "dolce piacere" come credo la maggior parte della razza umana di partecipare a una grossa struttura gerarchicizzata con le conseguenze che tutti abbiamo sotto gli occhi.

Ciao

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