Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  arturo il 5/5/2007 12:10:51
@ livello faticosamente raggiunto @...

(finalmente meglio tardi che mai !)
… e che è quello di aver constato la natura innata della gerarchia (con quel che comporta) e come tale non bisognosa di argomentazioni

Infatti, proprio perché riconosce l’esigenza del valore protettivo e non violento dell’autorità ( il cui ordine è sempre gerarchico per definizione) quale dimensione positiva del potere, l’uomo ne rifiuta tutte le sue rappresentazioni deviate e aberranti.

Così come può rifiutare tutte le degenerazioni di altri istinti umani positivi quali la sessualità l’amore e l indifferenza , la libertà e l’obbedienza, il coraggio e la cautela, la generosità e l’ oculatezza

Stabilita quindi l’impossibilità da parte dell’essere umano di prescindere dal principio di autorità avendo quest’ultimo un valore benefico ed essenziale alla sopravvivenza degli individui stessi, il senso della discussione potrebbe essere quello di accertare quali siano le cause che lo portano ad identificare la nozione di autorità con quella di potere tout-court e dunque a respingerla quasi ne fosse spinto da una sorta di volontà inconscia all’ autodistruzione (componente naturale in perenne agguato e opposta all’istinto di conservazione)

Le lettura che ne da Prealbe nel suo ultimo intervento potrebbe essere un buon punto di partenza.

Del resto siamo solo a pagina 27 . Non c’è motivo di perdersi d'animo : prima o poi, insistendo, si raggiunge l’obiettivo.O per lo meno ci s avvicina …

Anch’io, dài e dài, ho finalmente imparato come si fa ad ottenere il grassetto !

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