Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  Grappa il 10/11/2005 4:04:53
Hau kola Gianlvca

... apprendo da te questa notizia e le altre informazioni sempre da te linkate. Non ho commenti utili da aggiungere, ti ringrazio però della segnalazione e la girerò ai Fratelli dell'accampamento alias eGroup "Freccia e Arco".

Quasi con soggezione potrei dal canto mio aggiungere altri nomi alla lista e non posso dire o fare una lista di merito.

Mi viene in mente Peltier il quale, quasi nello stesso periodo in cui Orso che corre, grazie ad una iniezione letale, attraverserà il ponte sull'arcobaleno verso la prateria delle mille tende, Leonard conterà il colpo del suo 30° anno di carcere.
30 anni in galera ... 30 anni ripeto, da innocente, trascorsi a subire le più diverse umiliazioni e per giunta universalmente riconosciuto innocente. Il dubbio per non dire la vergogna della sentenza è stata più volte palesata addirittura da uno dei giudici che lo ha condannato. Se non fosse una battuta, direi che Orso in piedi è "fortunato" perché finalmente conosce la data e fine della sua tortura.
Sarà pur l'ultima ed ignobile tortura vivere i giorni che lo dividono da quel giorno.

Basta, dire che schifo?!?

E' agghiacciante pensarlo e dedico a questa conclusione come una sorta di eutanasia per un malato che è stato dichiarato terminale.

Orso che corre è legato al filo della clemenza che gli potrebbe arrivare dal Governatore della California e si vede così morire ogni giorno fino a quando gli toccherà coricarsi su quel lettino.
Non provo neppure a sindacare sulle accuse che lo hanno colpito. Io conosco la verità per cui è in galera e comunque li morirà.
Leonard Peltier sta scontando due ergastoli + 7 anni che, pensa il culo, i 7 anni gli furono successivamente condonati,ed il tutto a seguito della condanna a seguito della sentenza per l'omicidio di due agenti dell'FBI.
Omicidi, inutile dirlo, che Leonard Peltier non commise.
Le prove a suo carico, i testimoni, le firme, petizioni, appelli, comitati e tutto ciò che un uomo ingiustamente condannato potrebbe voler chiedere per essere aiutato ad uscire giustamente dal carecere in cui è rinchiuso ingiustamente, è stato fatto, promosso, organizzato, cantato, scritto ecc..

Leonard Peltier a differenza di Orso che corre, morirà in carcere di vecchiaia, la differenza ... che ridere chiamarla differenza, nella sentenza è solo questa.

La storia dell'ingiustizia che accompagna queste due figure di Nativi ha delle similitudini e trovare le varianti di un caso rispetto all'altro lo si può fare ed è puro spirito di approfondimento.
Consiglio quindi a te e chi avrà l'occasione di ascoltare le tue come le mie parole, la lettura del libro "La mia Danza del Sole" di Leonard Peltier.
Il fatto che uno sia Cherokee e l'altro Lakhota sono due particolari che, nel contendere, hanno una matrice che li unisce ed è anche vergognosamente la loro unica "colpa".
Ritengo sia una buona lettura il libro e sia un altro interessante documento circa la giustizia di quel governo che esporta democrazia e si vanta di esserne meritevole di citazione.
Solo nel caso tu non avessi a godere ... la chiamo in maniera blanda, passione, ma è ben altro che io nutro e coltivo per i Nativi americani, potresti giovarti di questa semplice definizione del libro.

Saranno uniche ed irripetibili le emozioni che potrai provare nella lettura, se invece avrai nel cuore il ritmo dei tamburi, le note delle canzoni di un altro Grande perseguitato politico come John Trudell, che ti accompagnano fino alle ultime battute del libro.
Quelle gocce che confusamente vedrai cadere ed allargarsi sulle pagine, ad evidenziare le parole di Leonard, ti daranno il peso di un'ingiustizia e la forza per capire quale Grande Uomo sia il Prigioniero n. 89637-132 alias Tate Wikuwa, Vento che insegue il sole.

Dal suo libro, cito:
Citazione:
Sono ancora qui. Questo mi rende allo stesso tempo triste, euforico, furioso, orgoglioso, spavaldo, perplesso. Sono ancora qui, in prigione. Dopo trent'anni di detenzione ingiusta ed immeritata, sono diventato un esempio vivente dell'ingiustizia, del razzismo, della paura e dell'iniquità che ancora esistono in alcune parti degli Stati uniti d'America.
Questo è tristemente evidente quando si tratta delle azioni e dell'atteggiamento dell'America nei confronti degli indiani nativi. Nei sogni di tutti noi sopravvive la speranza che l'America sia cambiata e che siano finiti i giorni delle ostilità nei confronti delle popolazioni indigene di questa terra. Ma la realtà sconfigge il sogno con regolarità quotidiana. La realtà è che gli indiani d'America sono tutt'ora incarcerati con un ritmo impressionante e in percentuale assolutamente sproporzionata. La realtà è che agli indiani è tutt'ora negato il diritto a una casa, a un'educazione e a un'assistenza sanitaria decente. Una realtà talmente spaventosa che recentemente la Commisione per i Diritti Civili degli Stati Uniti ha dovuto affrontarla, definendola "La Crisi Silenziosa".


Leonard Peltier è in carcere dal 6 febbraio 1976, cioè da quando è stato arrestato in Canada su mandato dell'FBI e successivamente condannato. I fatti di cui è ingiustamente accusato, risalgono al 26 maggio 1975, quando nel Sud Dakota, a Pine Ridge, a seguito di una mai chiara vicenda conseguente ad un periodo di manifestazioni e rivolte dei tradizionalisti indiani della riserva, muoiono assasinati due agenti dell'FBI.
Peltier, attivista dell'AIM (American Indian Moviment), il 18 aprile 1977 è dichiarato, dopo otto ore di camera di consiglio, da una giuria composta da soli americani di razza bianca, una corte palesemnete condizionata e, cito: "una pesante atmosfera d'intimidazione da parte del governo di Washington", colpevole dell'omocidio degli agenti Jack Coler e Ronald Williams.
Il 2 giugno dello stesso anno, giunge la condanna a due ergastoli consecutivi da scontare in un carcere federale.

Ribadisco l'invito alla lettura del libro e non vi nascondo che l'emotivo mio intento ed interesse è di credere fortemente alla causa per la liberazione di Leonard Peltier. Grazie.

Circa l'oggetto di questo topic e con grande rispetto al significato che io voglio trarne, dirò che, se vogliamo soffermarci a pensare a ciò che ci succede e qui se ne dibatte ogni giorno, lo sterminio silenzioso iniziato dai valori che tutte le culture possono orgogliosamente manifestare, può ragionevolmente indurci a riflettere al comune destino che è solo più "facile" ricondurre all'inesorabile fine riservata ai Nativi americani.
Con questo voglio dire che il limite politico, geografico ancorché militare che si può accordare alle riserve indiane, non è così lontano dagli altrettanto netti e chiari confini in cui veniamo sistematicamente costretti da tutto ciò che è sottointeso dal raggiungimento del titolo di civiltà evoluta e moderna.

La prima accusa che mi sento spesso rivolgere è di essere con il mio pensiero patetico ed anacronistico rispetto all'era in cui vivo. Può darsi che sia così e allora mi e vi chiedo, facendomi cullare da quel che ho nel cuore, se davvero meritano così grande peso le conquiste di questa nostra civiltà progredita.
Quanto vale questo alto costo ed insanabile debito che si moltiplica, anche nella morale religiosa intendo.
Del progresso civile e tecnologico, più che a goderne i frutti, mi pare che tutti ne stiamo pian piano trascinando e pagando i tragici effetti. Tutto è collaterale, come le bombe intelligenti che possono causare detti danni e chi è collaterale a questi danni?
Solo e sempre il popolo della gente comune.

Non è da oggi che gruppi di persone diversamente organizzati, insistono con i loro intenti e combattono con armi pacifiche, caricate di munizioni che sono buoni propositi, affinchè si dedichi maggiore attenzione e rispetto alla comune Madre Terra.
Nel farlo e con sfumature diverse, si rispolverano cognizioni antiche che non si capisce quasi perchè sono state dimenticate. Meglio, lo si è capito il perché ed è diventato difficile addirittura dimostrarlo a chi invece lo ha dimenticato o è cresciuto senza averle mai neppure conosciute le proprie radici culturali.
Non posso divagare e lascio a chi ascolta cogliere le infinite allusioni che ho sottinteso. Sono tante e so che in molti qui le condividete con me, per questo mi sento onorato della compagnia che qui ho trovato e ricevo.

Mi viene da dire o da ripetere una facile conclusione che spesso è pronunciata quasi in segno di scherno da chi ovviamente non vuole che il cambiamento avvenga: "si stava forse meglio quando si stava peggio!?"

Ma, è così vero che stessero, per esempio peggio, gli Indiani, quei selvaggi, rozzi, pagani popoli del Nord America e più in generale tutte quelle popolazioni indigene che, l'effimero anche nel nome, "Occidente", ha scoperto, sterminato e ... civilizzato?

Già assumersi l'onore, con tutta l'arroganza del caso e dichiarare di avere scoperto l'America, per me è assurdo. Scoperto cosa?! Non è stata scoperta l'America, è stata invasa e conquistata che è ben diverso.

Io continuo a credre che stavano davvero meglio quei Popoli ed è tanto banale quanto appunto anacronistico pensare e dire che avrebbero volentieri fatto a meno di condividere i nostri miracoli di tecnologia e modernità. Fino ai miracoli che la stessa religione, che gli ha forzatamente indottrinati (non tutti per fortuna) ha fatto credere come veri. Tanto veri quanto è falsa la croce che ha giustificato il loro sterminio.
A ben pensare, se io scopro qualcosa e lo sbandiero come fatto innegabile, è anche più facile attribuirmi tante buone scuse mascherate da indiscutibili ragioni e buoni sentimenti, per tutte le porcherie che dopo andrò a compiere.
Oggi è più facile, grazie ai media quali la televisione, cinema e la statica fotografia, ricordare giustamente l'olocasto degli ebrei.
Mancano però le stesse immagini ed è così più facile dimenticare o proprio non riuscire a dare forma e nome, ai circa 90 milioni di persone scomparsi nelle due americhe dalla data successiva, tanto bugiarda quanto storica, che si blatera come "scoperta" dell'America. Il 12 ottobre 1492.
Parlo di Americhe e solo perché non conosco altrettanto bene i fatti, non dimentico certo tutta l'Africa. Chiedo scusa per questo ai Fratelli africani.

Mi posso arrogare un diritto senza aspettare il dovuto permesso?! ... e non chiedo neppure scusa:

VAFFANCULO COLOMBO, TU E TUTTI QUELLI CHE TI APPOGGIARONO E ANCORA OGGI ESALTANO L'IMPRESA.

E' pur vero che Colombo diventa con le mie parole e insulto, un facile capro espiatorio. Chiunque contestualmente o anche di poco dopo avrebbe potuto essere investito di altrettanta gloria così vergognosa. La storia dovrebbe essere maestra e, per l'uomo, nel cammino che compie lungo il sentiero della vita, diventa esperienza ed il passo a quella forma immateriale che si definisce saggezza, è naturale.
La saggezza di un popolo è il miglior costrutto che più persone possono lasciare alla propria nazione e identità di popolo. Un dono inestimabile che è dovuto alle generazioni future. Un antico detto della tribù Teton appartenente all'etnia della Nazione che i bianchi chiamarono Sioux, recita: "A people without history is like wind on the buffalo grass"

A me, quindi, pare che della storia, troppo spesso, si renda solo una bella macchia di inchiostro, tanti font ed immagini ben organizzate sui libri di testo per la scuola. Tanto più è falsa quanto più è attenta la cura di chi ci governa a volercela insegnare, fin da quando giovani, sediamo ignoranti dietro i banchi di scuola.
Prima che la stampa prendesse piede e pare che non fosse neppure il buon Guthenberg ad averla inventata, ci è stata tramandata dai libri che venivano alla bisogna: bruciati, nascosti o meglio ancora riscritti, dai tanto cari e buoni frati amanuensi.
Perchè mi ritrovo sempre la chiesa tra i coglioni, mi chiedo?!
Le bugie anche se ben taroccate hanno le gambe corte, ma tanto è bastato purtroppo e oggi dirò che avanza. Una balla ben celata a chi la si racconta, è sufficiente a nascondere nel semplice gesto, la verità.
Una bugia ripetuta tante volte, è, come si dice, una buona verità.
Massimo Mazzucco che idealmente ringrazio ogni volta che apro le pagine del suo sito e con lui i suoi colleghi, ci hanno ben dimostrato come forse la più eclatante balla degli ultimi anni, oltre a tenere banco, sia servita e serva, agli ignobili scopi che tutti conosciamo.
I potenti di turno, così potenti che diventano PREpotenti, le raccontano con mirabile sapienza.

Non è invece una bugia, è la verità che condanna a morte Orso che corre, è nato Cherokee!

Purtroppo per lui e per tutti i Nativi americani, nell'infinito onore e rispetto della loro storia e di una tradizione orale, non hanno saputo scrivere la favola di qualcuno, che morendo per loro sulla croce, gli ha resi liberi dal peccato di nascere con la pelle rossa.

In nome di Dio e degli Stati Uniti d'America, Clarence Ray Allen, sei stato condannato a morte.

HOKA HEY!!! TUNKASHILA YA-NU-A-DI-SI
PILAMAYAYE. WAKAN TANKA NICI UN AKE U WO!!!

Mi sono lasciato trasportare dalle emozioni ed ho anche raccontato per qualcuno delle ovvietà. Per chi invece desidera approfondire l'argomento, magari anche in privato, sarò onorato condividere ciò che so sui Nativi del Nord America e nel particolare del Popolo Lakhota.

Mi sembra doveroso dire ... toksa ake Mitakolapi
Mitakuye Oyasin

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