Re: HANNO STERMINATO I SUOI ANTENATI, ADESSO TOCCA A LUI ... lo hanno definito "Destino manifesto".

Inviato da  frankad il 16/1/2006 15:46:15
Caro Trito,

credo proprio che sia come tu dici "Il fatto che sia vecchio, cieco e storpio non ha nulla a che vedere sull'applicazione o meno della condanna a morte".

Ma non è li il punto della situazione. I fautori della pena di morte asseriscono che sia la pena giustamente proporzionale per il delitto commesso (ovviamente dando per scontata la "presunta" imparzialità, infallibilità ed onestà" della giustizia & soci). Oppure viene affermato che in tal modo si libera la società da un pericolo, appunto condannandolo a morte.

Penso che la storia di questo "vecchio indiano" sia servita da spunto di ulteriore riflessione su questa pratica barbara. Il fatto che sia indiano non è un'attenuante, ma fa sempre riportare la memoria ad uno dei peggiori genocidi che gli americani abbiano mai messo in atto, contro gli Indiani appunto. Niente di più che una riflessione, stai tranquillo.

Appare patetico e sado-ridicolo che un'uomo, già punito non solo da decenni di carcere ma da malattie che di per se rappresentano una condanna a morte, un'uomo che non può in alcuna maniera nuocere a chicchessia viste le sue condizioni fisiche, venga mandato a morte in quella maniera.

Non mi sembra che questa vicenda si possa liquidare in due parole come hai fatto tu.

Non è l'indiano l'oggetto della questione, lo è invece il sistema ed i suoi mostruosi eccessi, in questo caso la pena di morte.

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