Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  Pausania il 26/3/2007 12:21:56
Prealbe Citazione:
L’aspetto dell’organizzazione sociale che è attualmente più fortemente soggetto ad un viscerale rifiuto e ad una avversione radicale è, senza dubbio alcuno, l’idea di autorità.

Potresti portare alcuni esempi per capire in che senso parli da un lato di autorità dall'altro di avversione radicale?

Citazione:
Qualunque sia la forma, teorica o pratica, in cui essa si manifesti, le espressioni di rigetto che provoca sono senza compromessi. Si tratta, praticamente, di un tabù contemporaneo, uno dei cui logici corollari é il rifiuto di ogni struttura gerarchica. L’ipotesi di società che ne consegue è quella di una organizzazione essenzialmente orizzontale, in cui lo stato è visto con una funzione di fornitore di servizi o poco di più.

Spiegheresti come sia possibile rifiutare radicalmente ogni autoritá e insieme legare le idee di società e di Stato?

Citazione:
E così dovrebbe fare una società di uomini: esprimere una scala di valori, e su tale base relazionarsi con i propri membri, dirigendo, decidendo, interferendo, premiando e punendo. Certo, è rischioso, difficilissimo, come no; ma credo che fare diversamente porterebbe solo a disumani limbi sociali, asettici laboratori sociologici a cielo aperto. Rimedi assai peggiori del male

Poichè la società non può fare niente, in quanto non esiste un soggetto dotato di pensiero e coscienza e voce propria chimato società, diventa a questo punto interessante capire chi, materialmente e concretamente, dirige-decide-interferisce-premia-punisce.

La risposta metterà in luce alcuni punti senza dubbio interessanti.

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