Ti si potrebbe rispondere ( reciprocamente ) più o meno con considerazioni dello stesso tipo di quelle che hai fatto tu, ovvero:
MA E' REALISTICA UNA VISIONE DEL GENERE?
Una volta stabilita e consolidata una unica "gerarchia" (Nota infatti che non hai scritto "le gerarchie"-plurale come era logico visto che seguirebbero o dovrebbero seguire da "le scale di valore"-plurale - anche se non hai spiegato in cosa consistono esattamente - ) , è quasi automatico che anche per la valutazione complessiva di quegli stessi "valori" avranno maggior peso le "alte gerarchie" rispetto alle "basse"...
con le conseguenze umanamente immaginabili...
"Serve" continuare?
A tal proposito (e comunque interessante per tutti, credo o spero) vi consiglio una lettura riflettendo sul "giochino" riportato qui:
http://sustainer.org/dhm_archive/index.php?display_article=vn151starpowered
E' assolutamente utopico e non realistico questa "strada" dal momento che nella realtà le gerarchie non sono stabilite da scale di valori funzionali ad alcunché, nè sono universalmente e pacificamente riconosciute da tutti...
(Tralasciamo poi, o facciamo finta di aver capito, cosa intendi per "buon andamento sociale"... )
non potrebbe essere che la tua deduzione sia una generalizzazione che applichi fuori dai limiti di validità della stessa "deduzione"....?
O che la deduzione sia "eccessivamente piatta"?
Seriamente. (Ripeto ... e fa parte delle considerazione più o meno ignorate) Non erano forse concreto-storiche e psicologiche e, in certo senso anche poco contestabili per il modo in cui erano enunciate, le considerazione dei difensori della schiavitù!?
Come avresti potuto dar torto a chi asseriva che la schiavitù fosse assolutamente normale?!
Tanto per parlare di esempi di cui sopra eccone uno (anzi un altro):
Sarebbe una pretesa quella di giudicare istinti, e va bene. Ma è una arroganza intellettuale invece da parte tua pretendere che ci sia questo "asettico disinteresse", il "non lo so e non mi interessa" che è assolutamente ipocrita... (senza offesa, non dico che sei ipocrita tu, dico che è ipocrita l'impostazione che immagini lo "scienziato-studioso" asettico osservatore immune da impostazioni psicologiche-filosofiche e quant'altro...)
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