Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  prealbe il 6/4/2007 0:35:06
Citazione:
Innanzitutto,se affermi la concretezza storica di un dato basandola su elementi “strutturali” dell’essere umano

“per ricorrere con tale continuità, non può trattarsi di attributi occasionali e contingenti del tessuto sociale ma di qualcosa di profondamente connaturato all’essere umano quando si esprime nel sociale.”

non puoi prescindere dal dato ontologico, come sosteneva anche nichilista. O addirittura biologico, intendendo con questo qualcosa che si verifica inevitabilmente, a cui non ci si può opporre perché, appunto, connaturato all’individuo.

Va bene, Florizel, se non ne posso prescindere non ne prescinderò. Dio me ne guardi.

Citazione:
Dal momento che la tua è una deduzione basata su dati storici, per quanto concreti non supportati da un’indagine a 360° sulla strutturale tendenza dell’uomo alle gerarchie, spiega perché mai non si dovrebbe ritenere la tua analisi altrettanto intellettualmente arrogante.

Si, Florizel. Non lo so. Forse perché si appoggia su dei dati, molti dati, moltissimi dati? E questi dati che angolo copriranno? 12°? 47°? 720°? 123°? Effettivamente non mi ero posto il problema angolare. Cercherò di rimediare. Scusami. Intanto magari facci sapere a che angolo sei arrivata TU nella tua indagine. Cioè... volevo dire... L’hai fatta un’indagine, VERO?

Citazione:
La piattezza che tu stesso imputi alla tua deduzione scaturisce da un’indagine che non tiene conto delle varianti contenute al suo interno: affermare che “scala di valori” e “gerarchia” siano “caratteristiche comuni alla stragrande maggioranza delle società” non implica che lo siano, o lo siano state, IN TUTTE le società, e quindi in TUTTI i tempi e i luoghi.

Florizel, che sfinimento. Non implica “che lo siano, o lo siano state, IN TUTTE le società, e quindi in TUTTI i tempi e i luoghi”? E con ciò? Mi stai dicendo che non è “oggettivo”? Come ho detto a Franco8: “Se hai interpretazioni alternative che spieghino la ricorrenza e diffusione del fenomeno, non trattenerti: rendici pure partecipi.”. Finiamola con le contestazioni per partito preso. Non posso essere assolutamente sicuro di avere ragione? Non lo sono. Sei più tranquilla? Adesso però sentiamo la tua brillante teoria, in proposito.

Citazione:
Inversamente, un’indagine che parta dalla considerazione delle varianti contenute nell’indagine stessa, ci dimostra la fallacia della tua tesi, e di un approccio deduttivo che in se stesso fonda il concetto di “gerarchia”, poiché comporta l’annullamento degli elementi diversi.

Se qualcuno mi spiega questa, gli pago da bere. Giuro.

Citazione:
Tornando alla mia domanda, non potresti rispondere senza far crollare l’intero apparato di congetture date per verità assolute, poiché, se è vero che quelle caratteristiche non sono comuni a tutte le società, ne discende che quei dati che stai dando come “oggettivi”, o connaturati, o strutturali, all’essere umano siano invece “soggettivi”.

Florizel, che fai? “Si faccia una domanda, si dia una risposta e…”? Ti ho chiesto di riformularla mica di rispondere in mia vece.

Citazione:
Sarebbe piuttosto interessante, invece, capire come affettività, emotività, ed istinto di sopravvivenza si esprimono nei diversi contesti sociali, in quelli gerarchicamente organizzati ed in quelli in cui la gerarchia è del tutto assente.

Quali? Dove? Quando? Un dato, uno che sia uno, è possibile averlo? O sono sempre le tue personalissime opinioni di qualche post fa?

Citazione:
E sarebbe eloquente di molte cose.

Per il momento è “eloquente di molte cose” solo nel tuo cervello.


Prealbe

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