Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  franco8 il 6/4/2007 15:42:03
Benissimo, nichilista.
Ho una risposta lunga da darti e vorrei tornare su tutti gli argomenti toccati (spero di trovare il tempo di metterla in termini comprensibili e di non annoiare troppo; si tratta solo di mettere insieme concetti che sono già stati toccati: la volontarietà e la costituzione della società, le differenze tra le società e la Società, l'unicità della gerarchia, ...)
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Per il momento ti faccio notare solo la tua ultima parte:
Citazione:
Spero poi che si chiarisca almeno a livello accettabile che cosa intendiamo con "autorità".
questo mi sa è ancora arduo vero?


Al di là della battuta, sì, se non provi a chiarire, visto che non si capisce, per esempio, il seguito:
Citazione:

il problema nasce quando si pone il problema di chi ha l'autorità per stabilire le regole , chi hal'autorità per farle rispettare, e se regole possano generarsi ed esistere altrimenti

E allora: è l'autorità che stabilisce il sistema e le regole? le regole discendono dall'autorità?
se le regole sono (fossero) concordate e comunemente accettare perchè non si dovrebbe rispettarle, e perché dovrebbe servire organi speciali preposti a controllare/punire?...
Se gli scopi della Società fossero chiari e condivisi nella sua costituzione ("costituzione" che in effetti nno c'è e non c'è stata ad esser pignoli, diversamente dagli esempi di società con la s minuscola che hai riportato) , perchè mai dovrebbe essere stabilite e imposte da una autorità?

Non ho una mia "soluzione" al problema, ma dico solo che i paradossi che vengono fuori ci sono e non sono solo apparenti, ( come quelli sul discorso della "volontaria sottomissione" dei precedenti post).

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