Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  Kirbmarc il 11/4/2007 2:14:31
Citazione:
chiaro che il mondo regolato da tale criterio diverrebbe una specie di roulette russa in balia del caso

Non è detto. Come stavo cercando di dire,ma forse mi sono espresso male, in questo contesto si arriverebbe ad una serie di equilibri "immediati" (cioè senza mediazioni) per una sorta di "equilibrio delle difese".
Senza sicurezze per chi attacca, chi si difende tende ad aggregare più facilmente risorse e volontà (per il principio del minimosforzo: chi deve rischiare e portare avanti un progetto pericoloso è chi attacca).
Citazione:
la necessità è quella che deriva dal controllo dell'arbitrarietà: circa 500 600 persone in grado di formulare leggi e "firmare" costituzioni ,sono molto più facilmente controllabili di miliardi di individui svincolati l'uno dall'altro, specie se esistono norme di riferimento per determinare se qualcosa è fatta secondo criterio ( che costituiscono indici di raffronto) o si sta commettendo un abuso. sopratutto quando esiste all'interno del manipolo un certo grado di competizione per poter restare nella propria posizione

Il problema (non so se hai mai lettodell'equilibrio di Nash) è che questo gruppo competitivo èformato da persone il cui obiettivo (fino a prova contraria) è solo quello di mantenere il proprio potere.
Non si rubano quote di mercato, in quanto, per l'equilibrio ed il "paradosso del gelataio" , la stategia più onveniente per loro è distribuire una politica semplice, apparisciente ma inutile (come sempre più spesso succede, da quando il potere religioso del comunismo e dell'anticomunismo, con varie forme di memetica politica,è scomparso) al fine di conservare ciasunola propria nicchia di popolarità ,al fine di poter mantenere la propria nicchia.
Quindi la concorrenza, in un regime pluralista, è scarsa.
Senza contare che in ogni sistema rappresentativo i rappresentanti costituiscono una elite non soggetta a controlli diretti se non periodici (da cui la "sinusoide degli interventi utili" massimi e concentrati durante il periodo immediatamente precedente la campagna elettorale), e che l'esigenza di rappresentare anche l'opposizioneporta ad una sostanziale indifferenza, per il singolo politico non capogruppo, nello stare alla maggioranza o alla opposizione, una volta eletto.
In soldoni, un elite che il potere in pugno non si può controllare che con la minaccia fisica diretta.
Ma questo vorrebbe dire terriorismoverso i funzionarii!

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