Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  prealbe il 19/4/2007 10:45:14
Kirbmarc
Citazione:
il fatto che accetiamo con dei patti delle autorità limitate in vari settori della nostra esistenza non significa che dobbiamo accettare un organismo imposto che controlla TUTTA la nostra publlica esistenza.

Si, va bene. In questi termini (“organismo imposto”, “TUTTA la nostra publlica esistenza”), concordo.

Citazione:
Nel caso si scelga una società gerachica, chi custodisce i custodi della società e come?

I custodi stessi, naturalmente, che non saranno probabilmente un gruppo monolitico, non possono essere intesi automaticamente come un’unità indivisa; quindi ognuno di essi sarà sottoposto al controllo degli altri.
E i custoditi, tramite un’azione di monitoraggio permanente delle azioni dei custodi e di reazione alle stesse nei vari gradi possibili ed adeguati.
I due gruppi non sono tra l’altro da rappresentarsi per forza come entità perfettamente distinte ed impermeabili, non sono categorie ontologicamente (ciao, Franco8 ) distinte.

Però il vero punto rimane esterno alla domanda che hai posto; la questione vera non è tanto il modello sociale (che pur rimanendo gerarchico, per i motivi citati in precedenza, può variare anche significativamente nei suoi meccanismi interni) ma il quadro culturale di riferimento e le sue scale di valori, la sua efficienza nell’educare i membri della società ad alcuni principi, il cui assorbimento generalizzato disinnesca all’origine in misura sostanziale il problema della possibile cattiva condotta dei custodi.
In sintesi: è difficile (inutile) parlare di politica senza avere affrontato prima l’etica (1).
La questione non è ovviamente banale, così come il problema proposto; richiede un’applicazione permanente e non si può mai considerare superata definitivamente, non c’è un punto di arrivo.

Ma forse è normale, se consideriamo che uno dei fattori del problema è semplicemente ... l’uomo.

Citazione:
Autorità non è sinonimo di potere dello Stato.

Non in base al dizionario, ma certamente le due cose non possono che andare a braccetto in un contesto di governo.


Prealbe


1 Ma su questo c’è una certa diffusa sordità, perché: “CHI decide cosa è giusto e cosa è sbagliato” e “la libertà dell’individuo…” e bla bla bla bla...

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