Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  prealbe il 20/4/2007 21:03:08
Premessa: Franco8, io vedo che continui a dibattere e questo mi fa piacere, perché voglio pensare che tu sia in una posizione ‘aperta’ riguardo all’argomento. Penso che però, con un po’ più di riflessione su quello che scrivo certe questioni che poni potresti risolvertele fra te e te. Parto dal fondo.

Franco8
Citazione:
4.2 Bisogna vedere poi che significa "rassegnarci alla nostra natura" (ammesso di capire cosa sia questa "nostra natura")

Francamente, “capire cosa sia la nostra natura” la considero impresa piuttosto improba e probabilmente oltre le nostre forze (dei qui presenti ma anche di chiunque altro); io personalmente mi accontento di constatare la nostra natura. Ad esempio, io constato che l’affettività fa parte della natura umana, così come la socialità, così come il senso del possesso e della gerarchia. Non ci penso proprio ad attaccarci un mio giudizio o valutazione. Però cerco di tenerne conto, quando penso e quando agisco. Non mi sembra un approccio né forzoso né complicato. Se tu dalla osservazione di te stesso e dei tuoi simili ritieni di potere negare gli aspetti che ho indicato come intrinseci alla natura dell’uomo, benissimo; non capisco come potresti, ma benissimo lo stesso. Certo, il dibattito finirebbe qui.

Citazione:
Nasciamo "nudi", essendo connaturata alla nostra natura la mancanza di pelliccia, eppure andiamo in giro vestiti, mi pare...
O dovremmo "rassegnarci alla nostra "natura" e andare in giro nudi?

Franco8, il livello di questa osservazione... vabbé.
Per conservare l’analogia diciamo che il corpo umano è tutto quanto è connaturato all’uomo di importante (fra cui il “senso della gerarchia” che dico io) e i vestiti sono il “sistema sociale”; quello che io sostengo è che nel pensare e nel fare il vestito (qualunque vestito) puoi variare su molte cose (tessuto, colore, foggia, ecc.; perdona la banalità degli esempi) ma devi comunque rispettare la morfologia del corpo che vuoi abbigliare. Ora, si potrebbe anche ritenere che “sarebbe più giusto” che i pantaloni abbiano cinque gambe e produrre in serie tale modello, per carità (mi viene in mente - gargarismo saponato... conteggio di riflessione... fatto! - l’Anarchia, chissà perché); ma non sarebbero pantaloni per l’uomo, che di gambe ne aveva e ne ha sempre solo due. Spero di non dovere tornare su questo punto.

Citazione:
Non si tratta di confutare l'affermazione, quanto di confutare (o prima ancora di capire, per quanto mi riguarda) quali conclusioni ne possiamo trarre)

Che il “senso della gerarchia” nell’uomo sta lì anche se qualcuno strilla a squarciagola “No! No! No! Non è vero! Non mi piace! Non lo voglio!”. C’é. Sta lì. Da sempre. Per sempre. Nei secoli dei secoli, Amen.

Citazione:
Ne dobbiamo trarre, tanto per fare un esempio estremo, che è lecito e naturale avere una classe politica che guadagna quello che guadagna la nostra?...

A Fra’... Ma secondo te, io ho mai sostenuto anche solo implicitamente una cosa del genere? Va bene l’interpretazione, però… Va la, va.

Citazione:
Di istinti ne abbiamo tanti. Prima di tutto ne abbiamo diversi e anche contrapposti. Seconda cosa gli istinti non determinano univocamente il nostro comportamento... (Uomo animale culturale)
Sono le "scale di valori" di cui hai a più riprese parlato, che poi contribuiscono a definire quelle gerarchie, ad essere invece determinate dalle culture ...

Franco8, il senso è abbastanza semplice: la cultura umana si innesta sulla parte istintuale, la argina, le da una direzione piuttosto che un’altra, la “canalizza” diciamo… NON LA ANNULLA AFFATTO!!! L’istinto sta sempre lì, sotto il ‘pelo dell’acqua’, sempre pronto a riemergere ad ogni ‘distrazione’. E’ primario. E’ strutturale. E’ in-dis-trut-ti-bi-le. Non “ce l’abbiamo”, “lo siamo”.

Citazione:
Perfino in certi casi negli animali, ma ancor di più fra gli uomini non c'è un unica "gerarchia": c'è chi è il più saggio, c'è chi è il più autorevole e decisionista nei momenti di crisi , c'è chi è il più competente in un dato campo ecc ecc.

Ma c’è sempre una gerarchia. Ipotizzare un contesto sociale senza gerarchia é... un’astrazione?... un’utopia?... una (ehm) cazzata?

Citazione:
Il risultato è che, in un gruppo l'auotorevolezza e il peso nelle decisioni viene riconosciuto a persone diverse nelle diverse situazioni.

Ma a qualcuno viene riconosciuto, volta per volta. Lo stai dicendo tu. E io concordo. E scommetterei anche che c’è più di uno che, in un gruppo, non occupa MAI il ruolo di “punto di riferimento”; perché non ne è all’altezza?

Citazione:
Ignora pure tutte le obiezioni che vuoi... Nessuno ti obbliga. Ma di certo gli altri non deducono da ciò una "insufficienza dei dati a sostegno", ma altro...
Cominciamo a fare la lista?

A Fra’... QUI sei tedioso. Sinceramente. Se hai l’impressione che mi stia sottraendo al dibattito... ne hai facoltà. Non cercherò di convincerti del contrario.

Citazione:
S'è detto e ridetto, mi pare, che i problemi nascono, ad esempio, quando tale supremazia non è riconosciuta dai "subordinati" ma semplicemente subita...

Si. Certo. La situazione avrà diversi sbocchi: uno è che la situazione rimanga esattamente com’è, un altro è che muti (in tutti i modi possibili). Ma, qualunque cosa succeda, di cosa potremo essere ragionevolmente certi, dato che il contesto sarà rimasto “umano”? Che l’uomo continuerà ad esprimere sé stesso. E siccome si porta dentro il senso gerarchico...

Citazione:
S'è risposto, mi pare che ciascuno non sceglie dove e quando nascere... (Ma ciò porta comunque a situazioni problematiche non "risolte"... vedi differenze tra "società" e "Società" di cui si parlava tempo addietro )

Ma resta il fatto che (si nasca di qui, di la, di su o di giù) se si nasce in un gruppo sociale umano (ieri, oggi o domani) si avrà a che fare con la gerarchia perché... perché… perché… Esatto!!! Perché è dentro di noi!
(Si, si, anche dentro di te, Franco8. Sotto sotto sei un perverso anche tu, non negare. Brutto lurido gerarchico UOMO! )

Citazione:
Ma una cosa è la "gerarchia" che deriva dalll'interazione diretta e dalla conoscenza diretta fra le persone (quella più vicina agli animali)
Altra cosa (niente affatto "naturale" ma esclusivamente "culturale", credo) è l'autorità delle istituzioni.

Guarda, Franco8, da come la metti tu sembra che la prima sia accettabile e la seconda no. Ciò mi fa sperare che ’sta “cosa” della gerarchia la possiamo considerare “sdoganata”. Se è così, offro da bere a tutto il 3D per festeggiare e rinuncio a fare puntualizzazioni su quello che dici. Caso mai ci torniamo sopra prima del secondo giro di pinte.

Citazione:
Appunto "limitare i danni" equivale (o potrebbe essere in ipotesi) a "tendere" verso quella situazione in cui tutti siano "custodi" di sè stessi... e in cui non esistano imposizioni forzate.

Franco8, “migliorare” la situazione è un conto; “rifondare” l’uomo è un altro paio di maniche. Mi sembra un obiettivo un po’... presuntuoso, ecco.
Bada bene: io sono convinto che tramite un’adeguata azione sociale e culturale si possano fare grandi cose nel senso che dici tu, ma l’egualitarismo... che tutti possano raggiungere lo stesso livello di maturazione… la stessa “qualità”, per riprendere un tema già introdotto nel 3D… temo proprio che sia altrettanto illusorio che negare il “senso gerarchico” presente nell’uomo.

Citazione:
Quello che hai descritto è un gruppo di pari "grado". Non avere superiori non significa essere tutti uguali o non avere anche autorevolezza diversa o competenze diverse in campo diversi o in altro.

Questa non l’ho capita bene, mi dispiace.


Prealbe

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