Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  florizel il 22/4/2007 16:59:17
Citazione:
forse Arturo voleva dire che quando non si è del tutto certi di non proclamare cazzate, nel dubbio...astenersi

Spero che anche tu possa condividere con noi questo concetto, anche in assenza di “autorità” preposte a ricordartelo.
Per il resto, sarebbe opportuno che ti soffermassi sulla SOSTANZA della discussione.

Innanzitutto, ci terrei a sottolineare che si sta dando una discussione su qualcosa di GIA’ dato per scontato.
Post n° 1 di questo forum:

prealbeCitazione:
L’aspetto dell’organizzazione sociale che è attualmente più fortemente soggetto ad un viscerale rifiuto e ad una avversione radicale è, senza dubbio alcuno, l’idea di autorità (...) Ciò dipende dall’affermazione di una visione dell’essere umano non più soggetto ad una scala di valori ‘oggettiva’ e condivisa

Si potrebbe capire, di grazia, per quale ragione gli individui non potrebbero condividere una visione della vita e dell’essere umano che NON aderisce al concetto di “gerarchia”?
Citazione:
A me appare viceversa come una forma spesso spietata di ‘abbandono a se stessi’ del proprio prossimo, un crudele ‘politically correct’ del vivere, nell’assurda convinzione che il ‘rispetto dell’altro’ si concretizzi nella ‘non interferenza’ con le sue scelte

E si potrebbe spiegare, sempre molto cortesemente, come fa a coincidere la “delega” delle proprie vite alle autorità con il contrario dell’abbandono a se stessi del proprio prossimo, cioè con la CURA diretta dell’altro da sé?
Grazie.

A dimostrazione del fatto che prealbe NON INTENDE mettere in discussione il suo dogma, né gradisce che lo si faccia.
Post 366:

prealbe Citazione:
Perché il "concetto dell'autorità" in un contesto umano é quanto di più concreto ci sia

franco8
Citazione:
Ma questo... Lo devo prendere alla lettera?!

Giustamente.

Post 367, prealbe:
Citazione:
Franco8, se me lo chiedi così, mi fai preoccupare. Che c’è, un errore di ortografia? Comunque, se l’ho scritto... dimmi cosa ti suscita. Parliamone.

L’ironia non compensa la superficialità con cui si liquida la domanda di franco8 e di altri utenti.
Mi spiace.

Post 376:
franco8 Citazione:
Visto che le regole le i limiti le fissa l'autorità stessa come può auto-limitarsi?

Altra sacrosanta domanda più volte posta, come l’altra: “chi controlla i controllori?”, a cui è stato risposto con semplicistici postulati:
prealbeCitazione:
Perché non è necessariamente composta da malati di mente con personalità narcisistico/paranoico/ossessiva?
Perché può trattarsi di esseri umani (come me e te) che interpretano il loro ruolo non come semplice fonte di ingiustificati privilegi?
Perché magari condividono essi stessi la scala di valori della società?

Queste tre affermazioni sono palesemente smentibili, mediante la semplice osservazione del comportamento delle “autorità”.
Come è stato fatto in svariati post di questo “fortunato” thread, tale solo per offrire uno sterminato numero di fallacie che nessun “essere pensante” si sognerebbe di accettare come “verità indiscusse”.
NERONE
Citazione:
si è liberi quando si ha la consapevolezza di non esserlo. Accettare con consapevolezza il fatto di non essere liberi, ci libera dalla falsità di credere di esserlo....

E questa “perla”, se si sostiene la NECESSITA’ dell’autorità come elemento a garanzia della libertà , è tutto un programma, per altro perfettamente corente con le fallacie di cui sopra.

Buona continuazione.

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