Re: P2P, individuati quasi 4.000 condivisori italiani (e la Privacy?)

Inviato da  Iceman il 12/6/2007 15:14:43
Citazione:

Pausania ha scritto:

Ovvio che tecnincamente quei soldi sono rubati, ma in un contesto di furto generalizzato e a mano armata, è così necessario prendersela con il passante che raccoglie le banconote?


Se raccogli qualcosa per terra non stai rubando!

Diciamo che è come assistere ad una rapina in banca, entrare nella banca appena rapinata dicendo:"Ladro di merda!" e poi ripulire di nascosto la cassa dagli spicci rimasti!

Sono due furti!
è come il bue che da del cornuto all asino!

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Io non ho parlato di ribellione al sistema, ovviamente. Ho solo detto che se tu vivi in un sistema truffaldino che cerca di spillarti quanti più soldi possibile (mettendo una tassa del 120% su un bene di consumo, più l'Iva e tutto il resto), sarà automatico che chi è sottoposto a quel sistema si faccia furbo e provi a fregarlo in tutti i modi. Non è una scelta ideologia, ma un dato di fatto.


E io ti ripeto che la gente scarica perchè li si prende i dischi gratis punto e basta!
Tutte le motivazioni varie che alcuni si inventano o improvvisano sono scuse!

Ripeto che se tutto fosse amministrato onestamente il furto andrebbe avanti ad essere perpetrato senza ombra di dubbio.

Esistono anche modi onesti per mostrare la propria avversione a queste politiche!


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Niente ovviamente è senza buchi, ma se l'autorità non si comportasse come un signorotto feudale che applica balzelli ad ogni cosa che respira, si muove o cade dal cielo, forse una soluzione ci sarebbe.


E' difficile!
Ma di certo la SIAE non poteva funzionare peggio!
Ma d'altra parte si tratta di una società Italiana... Il peggio del peggio.


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Il dato di fatto è che il P2P è una realtà, come è una realtà che nessuno è più disposto ad entrare in un negozio dove non trova quello che cerca, se non quei tre dischi da hit parade, quando con due click può trovarsi film e musica introvabile, può scegliere quale canzone avere, scopre film mai sentiti.


L'unico dato di fatto è che la gente non vuole più spendere soldi, neanche quelli che sarebbe giusto e onesto spendere per un film o un disco, e questo perchè ormai l'abitudine è stata data, come ai bambini...
Per cui il riprendere eventualmente a pagare sarebbe visto come uno scandalo da tutti i ladri che, come ora a costo di giustificare moralmente il proprio furto si attaccano a tutto non accorgendosi che non c'è coerenza.

La colpa principale, la più grave di tutti, è stata svegliarsi solo adesso senza prendere dei provvedimenti seri prima...Sempre che si sia veramente svegliato qualcuno.

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Se l'industria dei media fosse una vera industria avrebbe capito che il business è quello, e che su quel modello ci fa i soldi; invece preferisce avere gli incassi assicurati dal gendarme di Stato, spacciando prodotti raccapriccianti
e facendo pure la finta di piangere per i poveri artisti impoveriti.



Ma dove è "il business" in un software gratuito che ti consente di avere gratis tutto quello che vuoi????
Dove sta la possibilità di guadagno???

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Ti sei mai chiesto perché i libri, che pure sono coperti da copyright, non sono considerati nel fenomeno P2P?

1: non vengono scambiati
2: non li legge nessuno
3: i libri hanno un mercato vero, con consumatori veri. Quindi vendi ai lettori veri, e a chi non legge non vendi comunque (al massimo si fa prestare il libro dall'amico). Ed infatti le case editrici, se mai si lamentano, si lamentano del numero dei lettori, non del numero di persone che si fa prestare i libri o che va in biblioteca. E non pretendono di sorvegliare le case delle persone per vedere chi si presta i libri.


I libri sono un altro tipo di supporto ed un altro tipo di articolo.

Leggerli su un monitor è impossibile.
Scaricarlo e stamparlo per poi leggerlo su fogli volanti costa a momenti gli stessi soldi che comprarlo bello pronto con fogli rilegati.

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