Re: La libertà

Inviato da  franco8 il 30/5/2007 12:07:26
Vabbè, vi voglio dare un ultimo aiutino.

prealbeCitazione:

Ecco, questo sarebbe precisamente il punto da approfondire: quando ci si possa ritenere “liberi” in un
contesto sociale e quando no. Qualche idea?


Ma sta qui la distinzione. Guarda un po':

arturoCitazione:

Voglio dire : in che modo e usando quali parametri si riconoscerebbe la condizione di “schiavitù” e quella di “libertà” ?
Non penso che un uomo DI POTERE, ad esempio, possa considerarsi “ libero”.
Non sarà schiavo delle bollette della luce e del gas ma sarà schiavo dei giochi di potere.
Che sono pericolosissimi.

Quindi ci sono:
- gli schiavi delle bollette; (ovvero di qualcuno che gli da vitto e alloggio)
- gli schiavi dei "giochi di potere".

Chiamali come vuoi, ma sono sempre gli "schiavi" e i "liberi" di un tempo.

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NERONE
Citazione:
Non è difficile alfine...il semaforo è rosso , quindi impone un dictact ; non si passa

Non solo il semaforo non spara, mentre qualcun'altro sì...
Ma i semafori non spuntano da soli, qualcuno ce li mette.
E c'è chi decide dove mettere i semafori e come e dove fare le strade, le ferrovie, i trafori, gli elettrodotti, i "termovalorizzatori" ecc. ecc.
Mentre c'è chi il semaforo se lo trova davanti e può solo decidere se passare col rosso o no.... ("liberamente")
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Mi pare che l'idea "affermativa e concreta" ce l'abbiate... i dettagli metteceli voi!
C'è altro da dire?
Adieu.

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