Re: Aiutatemi a inquadrare organicamente il Linucs pensiero.

Inviato da  Linucs il 3/7/2007 21:18:50
se io combatto per cacciare straniero che tratta me da brutto zozzo e ignorante, forse buono, almeno straniero (e collaborazionista dietro lauto compenso) può sempre andare a fan altro posto, se lui andare io non scocciare più

Prego siniora siniore, scusatemi di disturbare, siamo familia poverina! Senza di pane, senza di mangiare.

Ohibò! Intendi forse dire che l'invasione indiscriminata delle minoranze ciucciawelfare costituisce in pratica un attacco alla società intera? O forse è la società spandiwelfare che segnala chiaramente un difetto del proprio sistema immunitario. E' nato prima l'uovo o la gallina? Mistero.

No meglio sparare a Badombe e rubare casa sua e tromb*** moglie sua (se vale pena) che diamo una spinta evoluzionistica

Forse ti confondi con la periferia di qualche metropoli. D'altra parte non passerà molto tempo prima che un certo tipo di spinta evoluzionistica (quale?) venga proposto in via più o meno ufficiale (quale?). A proposito: quale evoluzione ci dovrebbe essere mai in una società in cui si è tutti uguali per decreto e soprattutto redistribuzione? E' un tema che mi incuriosisce: sapete, su Haaretz e dintorni ho letto che gli Ashkenazi sono diventati più intelligenti continando a fottere tra cugini dentro quattro mura. Le vie dell'evoluzione sono davvero infinite, soprattutto se hai il numero di telefono dell'editore.

Ma sto divagando, perdio!

Premesso dunque che il capitalismo selvaggio genera unicamente odio e violenza, e che la libertà economica altro non fa che saldare con forza e vigore le disuguaglianze sociali, mentre la redistribuzione forzata ripiana ogni scherzo della sorte, sorgono domande nella mente del lettore.

* Se il capitalismo è il male assoluto, vuol forse dire che il socialismo puro è il bene assoluto?

* Se entrambi sono il male, esiste una via di mezzo che potremmo definire bene? Posto che esista, si può garantire che sia stabile, ovvero non derivi da una parte o dall'altra senza necessità di continue correzioni amministrative?

* Ammesso che il socialismo (di qualunque natura) non sia la soluzione, qual è allora? La soluzione proposta ha la cortesia di spiegare i vari curiosi fenomeni (bolle, miseria da foreign aid e compagnia assortita) proponendo inoltre delle soluzioni che non siano viziate dalla mentalità capitalista?

* Se gli individui si possono assemblare tranquillamente in collettivi come se fossero scatoloni, e se l'interesse del collettivo è superiore a quello del singolo, segue dunque che gli interessi di diversi collettivi possano legittimamente scontrarsi (quindi possiamo mandare affanculo le minoranze ciucciawelfare) oppure il collettivo deve tendere all'Uno in nome dell'armonia universale?

* Se la concorrenza rappresenta odio e violenza, com'è che il consumatore latra per veder finire il monopolio sulle TLC, per dirne una? Se la concorrenza rappresenta invece un valore positivo a favore del consumatore pagante, il sindacato è da inquadrare come un cartello contro i disoccupati? (Veltroni, illuminaci!)

Ma passiamo ad altro.

"Under capitalism everybody is the architect of his own fortune."

A parte il fatto che non ha scritto her/his, quindi si capisce subito quale sia la mentalità retrograda di questo losco individuo... vorrà senz'altro dire che lo zoppo si è meritato di esser zoppo.

Cerchiamo lumi!

The point has already been stressed that the anonymous forces operating on the market are continuously determining anew who should be entrepreneur and who should be capitalist. The consumers vote, as it were, for those who are to occupy the exalted positions in the setting of the nation’s economic structure. Now under socialism there are neither entrepreneurs nor capitalists. In this sense, namely, that what Marx called a class will no longer exist, he was right to call socialism a classless society. But this is of no avail. There will be other differences in social functions which we can call classes with surely no less justification than that of Marx. There will be those who issue orders and those who are bound to obey these orders unconditionally; there will be those who make plans and those whose job it is to execute these plans. The only thing that counts is the fact that under capitalism everybody is the architect of his own fortune. A boy eager to improve his own lot must rely on his own strength and effort. The vote of the consumers passes judgment without respect to persons. The achievements of the candidate, not his person, are valued. Work well done and services well rendered are the only means to succeed. Under socialism, on the contrary, the beginner must please those already settled. They do not like too efficient-newcomers. (Neither do old, established entrepreneurs like such men; but, under the supremacy of the consumers, they cannot prevent their competition.) In the bureaucratic machine of socialism the way toward promotion is not achievement but the favor of the superiors. The youth depends entirely on the kind disposition of the old men. The rising generation is at the mercy of the aged.

Starà mica parlando di pensioni e di gente che vive in famiglia fino a 40 anni per mantenere l'anziano ciucciawelfare che neanche ha mai visto?

Strani paralleli: non divaghiamo! Non stiamo qui a dire che la redistribuzione forzata ci suggerisce di guardare all'anziano come se fosse un parassita del quale desiderare una veloce dipartita per il bene dei conti pubblici: la redistribuzione crea coesione sociale e ponti tra le generazioni.

Cosa sta cercando di dirci lo zio Mises, con questa frase sapientemente estratta dal contesto?

Per capirlo, è sufficiente esaminare con maggior cura il contesto, decontestualizzando le frasi chiave.

Proviamoci insieme.

"The point has already been stressed that the anonymous forces operating on the market are continuously determining anew who should be entrepreneur and who should be capitalist. The consumers vote, as it were, for those who are to occupy the exalted positions in the setting of the nation’s economic structure. Now under socialism there are neither entrepreneurs nor capitalists."

Assemblando le parti:

S.I.E.G. H.E.I.L. - N.E.G.R.I. R.A.U.S.

Ed ecco il vero ed autentico messaggio dello zio Mises, opportunamente veicolato tramite la maschera innocua della meritocrazia come strumento al servizio del consumatore per selezionare e bastonare l'imprenditore incapace. Da queste parole comprendiamo come lo zio Mises intendesse dire che ciascuno è architetto della propria fortuna, per il semplice fatto che chi è sfortunato viene sequestrato dalla milizia degli imprenditori e gettato nella prima camera a gas disponibile.

Lettori> Ooooh! Stupooore!

Ok ragazzi, ci hanno sgamato, è ora di togliere le tende.

Otto> No dai!
Fritz> Ci hanno già scoperto?
Karl> Che sfortuna...
Spino> Porkozzio!

Andiamo a fustigarci perché la FAO non ha distribuito abbastanza soldi, andiamo...

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