Re: Il rifiuto della comunità.

Inviato da  mc il 7/11/2007 14:14:20
Citazione:
“Non ci si puo' deprimere per il "vuoto" altrui”


Mi ricorda la diatriba su il mito del buon selvaggio:
Sta meglio lui che non capisce un cazzo, o io che sono sensibilissimo?

Mi ricordo che mi risposi subito: "meglio soffrire, ma aver la facolta' di sentire... ".



Arturo,
parli della situazione sociale come se fossi preoccupato davvero di quello a cui la societa' e' orientata.
Ma perche' preoccuparsi visto che qualunque persona pensante ha i mezzi per poter andare nella direzione in cui vuole.
In quale modo si pensa che una societa' vuota possa influenzare le scelte di chi non e' proprio del tutto vuoto (e sto parlando di influenzarlo culturalmente e non attivamente, o con azioni repressive... socialmente parlando... se manda un plotone di manganellatori immagino sia abbastanza convincente un po' per tutti, "vuoti" o "pieni" che siano...)?
Il discorso verte sul fatto che a molti e' impedito, appositamente, di ottenere i mezzi di cui han bisogno per non lasciarsi influenzare.

Quello che sospetto e' che questa percezione sia falsa (e sostanzialmente una copertura) come altre mille relative alla realta' sociale in cui viviamo, inculcate a suon di media...
E non voglio diventare megafono di questa menzogna, veicolandone le argomentazioni... (come fa il Fini... non ho motivi di parlare di malafede, ovviamente... per ora ).

Quindi, ribadisco:
Citazione:
“Non ci si puo' deprimere per il "vuoto" altrui”


mc

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