Re: Il rifiuto della comunità.

Inviato da  nessuno il 29/8/2007 8:39:53
Citazione:
puoi prendere ad esempio, senza bisogno di dettagliare particolarmente, la stragrande maggioranza delle comunità preindustriali. In esse troverai generalmente presenti le caratteristiche citate.


Solo che non mi pare viviamo in una società preindustriale. Anzi, alcuni qualificano la società attuale come "post-industriale". E io, alcuni post fa, ho sostenuto che l'uso del concetto di "comunità" per comprendere la società attuale è sbagliato. Quindi, per cortesia, scendi dai cieli della parola e vedi di dare al volgo che ti legge alcuni esempi concreti di "comunità" (nonché di tutti i termini altamente astratti che ne derivano) applicabili alla situazione attuale. Altrimenti discutiamo del nulla, a mio parere.

Citazione:
Nel caso dell’esperienza genitoriale, buttare a mare le “bussole” e le “carte nautiche” significa non tenere conto dell’esperienza maturata da chi è stato genitore prima di te, rinnegare il sapere consolidato in proposito nella tua cultura per potere esprimere liberamente te stesso, sottoponendo contestualmente tuo figlio, nelle cose pratiche come nell’educazione, al tuo dilettantismo.


Nel caso dell'esperienza (intesa come "esperire", non come "ricordare"), bussole e carte servono a ben poco. Essendo gli esseri umani tutti diversi tra di loro, a poco servono le esperienze passate. Il primo figlio è maschio, il secondo è femmina. Il figlio del mio amico è miope, quell'altra è "un terremoto", un terzo è autistico. E le famiglie nelle quali si trovano ad iniziare le loro vite sono differenti. Che altro fare se non procedere "senza carte"?
Inoltre, da quando "cultura" e "comunità" sono sinonimi? E perché dovrei "rinnegare iil sapere consolidato"? Io ho semplicemente affermato che i saperi consolidati servono da punti di partenza, ma che debbono poter essere abbandonati senza tanti patemi d'animo, quando lo giudichiamo necessario.
Esiste inoltre, a mio parere, una differenza tra flessibilità, creatività, applicazione dell'intelligenza e "dilettantismo". E l'uso di termini svalutanti e declinati in forma peggiorativa non è - ma è un mio parere - in grado di confutare tesi, né porta dati o ragionamenti capaci di farlo.

Citazione:
E mi consentirai anche di rilevare che - altrettanto spesso se non di più dei tuoi “genitori dilettanti di successo” - ci sono genitori creativi che nei confronti dei figli compiono autentici disastri. Che poi saranno questi ultimi a scontare.


Li scontano entrambi. La sofferenza di chi è autore di un fallimento è altrettanto reale di quella di chi ne è oggetto. E, spesso, i "disastri" dei quali parli dipendono più dall'incapacità di società strutturate in senso comunitario nell'accettare le diversità che da altro.

Citazione:
la prima è drammatica, la seconda del tutto insignificante


... ipse dixit Prealbe... decidendo lui quel che io dovrei ritenere o meno "drammatico" o "insignificante". Se Vostra Signoria me lo consente, decido io quel che per me è drammatico.

Citazione:
Quindi, deciditi: la comunità è un “letto di Procuste” o semplicemente un modo di vestire

Basta rileggere quel che ho scritto per avere risposta a questa domanda.

Citazione:
Cioè, tu stai affermando l’uguaglianza tra il sé e il proprio corpo?


Sì, esatto. Perché quella faccia stupita?

Buona vita

Guglielmo

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