Re: Metacospirazionismo

Inviato da  Lestaat il 9/1/2008 10:44:09
Citazione:

Gandhi ha scritto:
(Io dopo aver detto una frase come quella non avrei più il coraggio di farmi vedere in giro.)

Mah! ogni volta che si tocca questo tasto dell'autoriflessione, non si vedono altro che facce indignate manco fossimo ad Oxford e Cambridge.
Forse è vero che dentro ogni complottista serpeggia un malcelato senso di superiorità: "io sono più intelligente, io non mi fermo alle apparenze, io capisco di più" quindi non ditemi che sono patologico, intanto, detto per inciso, già ci si è beccati l'etichetta di cospirazionisti/complottisti senza colpo ferire, quando sarebbe stato bene rifiutarla e scaricarla con furbizia e non chalanche, non per i complottisti stessi, che doverosamente devono fregarsene, ma per coloro i quali le parole hanno il potere di risuonare a lungo nel vuoto del cervello, che sono poi gli stessi che si "intenderebbe" risvegliare.
Personalmente ritengo che la maggioranza degli utenti di questo sito non siano dei cospirazionisti ma semplici spiriti liberi e spiriti anelanti alla liberazione dal fango mediatico, culturale dell'establishment (non c'è sintetico corrispettivo in italiano).
In virtù di ciò esorterei tutti ad essere meno dogmatici e suscettibili, mostrare al nemico che qualcosa ci colpisce, non è da teste dense.

Inoltre vorrei lanciare il concorso: "se proprio etichetta deve essere ... mettiteladate!"

Etichetta!? Melamettodame!


Non sono daccordo Gandhi.
Se è pur vero che in alcuni casi è un vero e proprio senso di superiorità (che tra l'altro penso sia cosa assai umana, indifferentemente dall'essere complottista o meno), penso però che ha dettare l'indignazione e il fastidio quando si fa un autocritica sull'essere stesso "complottista" si va incontro alla reazione ormai automatica di chi si è stufato di essere etichettato in modo spregevole quando l'evidenza mostra il contrario.
E tutto questo dipende anche molto spesso dalla paura inconscia di essere associato ad altre, chiamiamole correnti di pensiero, alle quali, vuoi per ideologia, vuoi per principio, vuoi per evidenti differenze, ci si rifiuta di appartenere.
Per quanto mi riguarda SONO COMPLOTTISTA e ne vado anche fiero, la storia, almeno nell'ultimo centinaio di anni, ha sempre dimostrato che ad aver ragione sono proprio questi bistrattati ometti paranoici.
Con l'avvento di internet poi, la possibilità di avere un quadro di insieme della storia occidentale e della situazione politica internazionale rende nitida a molte più persone quelle realtà che i vecchi complottisti subodoravano soltanto.
Che poi ci siano differenze tra persone è naturale e anche estremamente positivo per l'umanità, ma mentre il teatrino va avanti, guardarsi intorno e trovare persone con ideologie, religioni, idee, ipotesi e speranze diverse ma con finalmente una visione del mondo presente che li accomuna è per me confortante.
Io mi commuovo ascoltando "Qualcuno era comunista" di Gaber, Paxtibi e Ashoka si esaltano con un trattato di Rothbard o Mises e continueremo a prenderci a mozzichi sul capitalismo ma è bello sapere che tutti abbiamo visto cos'è successo l'11 settembre, tutti abbiamo ben chiaro cos'è l'impero, tutti conosciamo il potere dei banchieri, della massoneria e di questa falsa chiesa (con le dovute sfumature, ovvio) ed è una gigantesca novità.

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