Re: L

Inviato da  ivan il 1/10/2011 21:59:45
E mentre lì si scoraggia la passeggiata al centro e le vie si svuotano , altrove pare si stiano svuotando le case :

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Citazione:

Gli inquilini delle nostre case scompaiono come fantasmi. Sono stranieri che ti telefonano con una scheda taroccata per salutarti per sempre. Hanno perso il lavoro e tornano a casa. Bulgari, rumeni, marocchini. Il crollo dell’edilizia (in gran parte sono muratori) gli ha tolto ogni fonte di reddito. Un’emigrazione di immigrati mai vista che sta svuotando le periferie delle città e lascia i proprietari senza affitti arretrati di mesi o di anni. I nostri ragazzi sono già emigrati all’estero in massa, un milione e duecentomila negli ultimi anni. Non torneranno. Dopo i cervelli in fuga, anche le braccia ci abbandonano. Altre parti del corpo più indecenti non temono invece alcuna crisi. Da Giardino del Mondo a Bordello d’Europa il passo è breve.



In pratica le case affittate agli immigrati erano un contributo importante all'economia e così un altro pezzo dell'economia è saltato.

Citazione:

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I nostri ragazzi sono già emigrati all’estero in massa, un milione e duecentomila negli ultimi anni. Non torneranno. Dopo i cervelli in fuga ...



E tra qualche tempo non esporteremo nemmeno piu' cervelli perchè le conseguenze dell'ideologia presenteranno il conto:

link meno scuola per tutti

Citazione:


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Nella prima metà dell’Ottocento, ci si poneva il problema di istruire i minori impegnati a lavorare in miniera. Data la lunghezza della giornata lavorativa, infatti, occorreva individuare congegni tali da dare loro la possibilità di imparare almeno le nozioni più elementari della conoscenza all’epoca disponibile.

Nel 2011, il trio Gelmini-Sacconi-Tremonti ha finalmente trovato la soluzione, la più semplice: disincentivare, con ogni possibile mezzo, l’istruzione dei giovani. Si badi che non si sta qui parlando di studenti universitari, ma di adolescenti in età scolare, ai quali – grazie alla recente normativa sull’apprendistato – verrà concessa l’opportunità di liberarsi dal fardello dei libri per dedicarsi al lavoro manuale. Detto più tecnicamente, si dispone che l’obbligo scolastico si può assolvere, anziché tra i banchi di scuola, nelle fabbriche andando a lavorare a partire dai 15 anni d’età. D’altra parte, il governo ha già predisposto adeguati incentivi all’abbandono scolastico, sebbene in via indiretta.

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La convinzione che il sistema formativo sia un puro costo è confermata dai numerosissimi documenti ministeriali nei quali la specificazione “senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica” torna in modo ossessivo. Il furore ideologico, unito a incompetenza, a sua volta unito alla bizzarra idea che la crescita economica passi attraverso una minore scolarizzazione motivano questi provvedimenti. Che si pongono in stridente contrasto non solo con quanto rilevato – su basi teoriche ed empiriche – dalla gran parte della teoria economica (è semmai l’aumento della dotazione di capitale umano a poter trainare la crescita), ma anche dalle direttive Ue che sollecitano i paesi membri ad adottare misure che vadano nella direzione di costruire un’economia della conoscenza.


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