Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 3/4/2012 14:26:20
Da Beppegrillo.it

Citazione:

Le parole di Minchionne, il re magio moderno che porta ai lavoratori la chiusura delle fabbriche invece che mirra e diritti sindacali, sono importanti, parole da riflessione zen per ogni operaio licenziato. Da meditazione con la chiave inglese in mano. Minchionne si occupa di macchine a petrolio, un settore che è in discesa da 12 anni. Finito, strafinito. Lui lo ammette senza problemi. Il mercato dell'auto è "orribile". Più per la Fiat che per gli altri costruttori, ma questo è un dettaglio. Il suo reddito resta comunque straordinario. E' riuscito nell'impresa dove fallì la Triplice sindacale degli anni '70, quella di rendere il suo stipendio una variabile indipendente dal mercato. Le cause delle perdite della Fiat vanno ricercate altrove, non sicuramente nel management, infatti "Il problema dell'eccesso di capacità produttiva va affrontato a livello europeo. Sono fiducioso che troveremo una soluzione, non possiamo continuare a perdere sui livelli che stiamo perdendo: il sistema non regge". Minchionne invece regge come nessun altro tra emolumenti e stock options. Nel mese di marzo la Fiat ha perso il 36,08% delle vendite rispetto allo stesso mese del 2011. L'Alfa il 45,59%, quasi metà della sua produzione. Il peggior risultato degli ultimi 32 anni. MInchionne è rassicurante "La Fiat non lascia l'Italia'', ma il Paese ''deve cambiare, abbandonando un atteggiamento passivo nei confronti del presente". E' decisionista sulla riforma del lavoro che ''Va fatta, non c'e' alternativa''. E' mentore della nuova classe dirigente in un convegno della Bocconi (ma chi l'ha invitato, forse Rigor Montis per spiegare come la Fiat tirerà le cuoia? E perché nessuno studente lo ha fischiato?) "I diritti vanno tutelati ma se continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo". I diritti dei lavoratori, questo è il problema! In particolare per un Cavaliere del Lavoro nominato da Napolitano. Minchionne, abruzzese di Chieti, vuò fà l'americano, ma è nato in Italy, nel periodo 2004-2009 ha totalizzato compensi in azioni per 255 milioni di euro, pari a circa 38 milioni di euro l'anno:1.037 volte lo stipendio di un suo dipendente medio. In compenso, la quotazione di Fiat Gruppo è passata in cinque anni dal valore di 23 euro, luglio del 2007, a quello di inizio aprile 2012 (dopo la scissione) di circa 4,3 euro. Con numeri come questi, di crollo delle vendite e delle azioni, qualunque amministratore sarebbe stato licenziato all'istante. Marchionne, qual è il tuo segreto?


Appunto, visto anche il post precedente, qual'è il segreto di questi ?

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E tutto questo, post precedente in particolare, fa da controaltare questa notizia:
"Le tagliano la pensione si uccide a 78 anni...Orrore a Gela: Nunzia G. si è gettata dalla finestra di casa al quarto piano. Prendeva 800 euro al mese, ridotti a 600..=>link

Da Il Manifesto
link articolo

Citazione:

L'Inps le aveva ridotto l'assegno mensile di 200 euro. Nunzia C 78 anni non regge all'idea e si getta dal balcone della sua casa a Gela. Dall'inizio dell'anno almeno 16 persone hanno compiuto gesti estremi

Non sarà stata solo la riduzione della pensione di 200 euro a far compiere un gesto estremo come togliersi la vita, ma sicuramente avrà pesato su una situazione di disperazione. E' accaduto in Sicilia a una donna di Gela. Appena saputo che l'Inps le aveva ridotto da 800 a 600 euro l'assegno mensile non ha retto e si è lanciata dal quarto piano. E' morta sul colpo Nunzia C. aveva 78 anni. Solo un anno prima le era venuto a mancare il marito e viveva insieme ai figli. Da qualche giorno era caduta in una fortissima depressione proprio per la paura di non arrivare a vivere una vita dignitosa con la sua pensione.
“Stanno pagando la crisi le persone piu' deboli che invece andrebbero aiutate e sostenute – ha detto Oliviero Diliberto appena venuto a conoscenza della tragedia - Non è accettabile che nel 2012 nel cosiddetto primo mondo, ci sia gente, sempre più spesso purtroppo, che decida di farla finita dopo una vita di sacrifici perché completamente abbandonata. La politica con la P maiuscola dovrebbe occuparsi di questo”.
E sono almeno 16 le vittime dalla crisi dall'inizio dell'anno, persone che già in preda allo sconforto psicologico si sono tolte la vita o hanno tentato di farlo dopo avere perso il lavoro o per problemi economici. Il 29 marzo a Verona un operaio edile di 27 anni, di origini marocchine, si dà fuoco alle gambe e alla testa dopo essersi cosparso di benzina nei pressi del municipio di Verona. Non riceveva da quattro mesi lo stipendio. Il 28 marzo a Bologna un artigiano di 58 anni di Ozzano Emilia, G.C., si dà fuoco nel parcheggio dell'Agenzia delle entrate. Aveva una pendenza con il fisco di 104mila euro e un processo, chiuso proprio quel giorno con una condanna, per false fatturazioni. Il 27 marzo a Trani un imbianchino di 49 anni si suicida lanciandosi dal balcone di casa. Era da tempo disoccupato. Il 22 marzo a Genova un senza lavoro di 45 anni sale su un traliccio alla periferia della città e minaccia di uccidersi. Chiede aiuto per comperare scarpette ortopediche alla figlia malata.

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