Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  Spiderman il 24/1/2013 13:08:04
Ha pagato il ticket ad una donna povera: infermiere rischia il licenziamento



Rischia il licenziamento per aver pagato il ticket sanitario ad una donna che non poteva permetterselo. Marzo Lenzoni, infermiere alla Asl di Massa Carrara, è finito nel mirino della direzione sanitaria per un non meglio precisato danno d'immagine che sarebbe stato arrecato all'azienda. Eppure i danni che l'azienda ha subito ultimamente non sembrano essere proprio di questo tipo: nel 2012 è emersa una voragine di bilancio che ha portato ad arresti e denunce. Così invece di premiare un infermiere che in un contesto così complicato si distingue per generosità, si fa l'esatto contrario.

Qualche giorno fa si presenta al Cup di Montignoso una donna con la figlia febbricitante. Non ha i soldi per pagare i 40 euro che occorrono per il ticket. In mancanza dell'esenzione, le viene spiegato, la prestazione non può essere erogata. Bisogna pagare subito, malgrado in precedenza ci fosse stato un certo grado di tolleranza e si accettassero pagamenti entro tre giorni. A questo punto interviene Lenzoni che oltre ad essere un infermiere, è anche il delegato della Funzione Pubblica della Cgil locale. Si incarica lui di effettuare il prelievo e di pagare la somma dovuta. Poi denuncia attraverso alcune dichiarazioni alla stampa l'incostituzionalità di quanto era avvenuto.

E scatta la reazione dell'Azienda Sanitaria che in una nota spiega: "La posizione assunta dall'infermiere nei giorni scorsi discredita in modo subdolo e strumentale l'immagine dell'Azienda, già fortemente lesa dai gravi fatti degli scorsi anni. Per l'uso strumentale dell'accaduto e la grave lesione che ne è conseguita all'immagine dell'Azienda e del Servizio sanitario pubblico, oltre che per le offese personali al Direttore Generale, questa Direzione avvierà i procedimenti disciplinari necessari nei confronti dell'infermiere". A questo punto, con il tam tam sul web, parte un' incredibile solidarietà da tutta Italia e da tutti i fronti culturali e politici. Non si accetta che un infermiere così generoso ed altruista possa essere licenziato. Affaritaliani.it ha raccolto il suo stato d'animo.

Come si sente dopo essere stato trattato in questo modo dall'Azienda? Quali sono state le dichiarazioni che non sono state gradite da parte della direzione?
"Mi sento bene con me stesso e questo è quello che conta di più per me, oggi ho molti più amici di ieri, oggi mi sento circondato da gente che la pensa come me, insomma di meglio non so. Non sono i commenti che bruciano all'Azienda, non ho detto niente di più e niente di meno di quello che viene detto quotidianamente sui giornali da sindacati, partiti, associazioni, cittadini, ammalati e familiari Quello che l'Azienda non sopporta è l'esempio che ho dato nella pratica e non quello che ho detto. La mia è stata una ribellione a questo schifo, una ribellione-denuncia molto forte fatta sul campo, la mia è una piccola crepa nella diga che contiene il mostruoso malcontento che preme. In particolare non è la mia piccola crepa a preoccupare l'Azienda, il pericolo per la casta dorata sono i miliardi di metri cubi di acqua che premono dietro quella crepetta. Il mio esempio se seguito potrebbe far franare la diga e liberare l'irruenza dello sdegno popolare e della lotta per un cambiamento radicale del sistema della casta (banchieri, industriali, mafiosi, Stato Vaticano, politicanti di carriera, speculatori finanziari ecc). Tante piccole crepe come queste generano una reazione a catena irreversibile". [...]

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