Re: Al Vaticano non basta la morte cerebrale

Inviato da  Notturno il 4/9/2008 13:26:07
Chiarisco meglio:

Sono a favore della libera scelta di cura e di rifiuto dell'accanimento terapeutico.

Propugno una legislazione che consenta a chiunque di disporre della fase terminale della propria vita, stabilendo criteri, tempi e modalità.

Dopo di che, però, mi piacerebbe riportare l'attenzione sull'articolo da cui parte l'analisi e sull'assurdità che vi ho trovato:

"nuove ricerche mettono in dubbio proprio il fatto che la morte del cervello provochi la disintegrazione del corpo".

Ecco.... è qui l'inghippo.

E' esattamente come dire: siccome la morte cerebrale non determina la disintegrazione del corpo, allora non è morte.

Di grazia, dov'è la logica?

E' QUESTO il punto debole dell'articolo e contro questo mi sono scagliato.

La discussione sulla definizione di "vita" e di "morte" e sull'esistenza e la posizione di un eventuale "confine" tra vita e morte dura da tempo immemorabile.

Non ho una soluzione, ovviamente, come non credo che ve ne siano, almeno di "assolute", però mi indigna che sia una concezione basata su un "Dio" indimostrato e indimostrabile che debba obbligare ME a fare qualcosa.

Qualunque cosa.

E per questo mi scaglio contro il Vaticano (ma non solo).

Il criterio utilizzato nel rapporto di Harvard (che non riesco a trovare in originale da nessuna parte in rete) si rifà alla morte cerebrale per definire la morte di un essere umano.

A me sembra assai ragionevole.

Dove sarebbe il problema?

Quali sono i punti deboli di tale concezione?

Quali sono le concezioni alternative?

Il primo dei tuoi link riporta questo concetto: non è giusto espiantare organi da un corpo "con circolazione e battito cardiaco spontaneo e una possibile funzione cerebrale residua"...

Che vuol dire "possibile funzione cerebrale residua"???

Se ho ben capito, si dichiara morto chi NON HA PIU' una funzione cerebrale residua.

Se così è... di che stiamo parlando???

Di un'ipotetica uscita dallo stato di "funzione cerebrale assente"?

Se questo potesse realmente avvenire, allora è evidente che quello non era morto, che tutto il rapporto di harvard deve andare a farsi benedire, ecc...

Ma non mi sembra che siano questi i casi.

Gli altri link non aggiungono niente di nuovo: la mamma cerebralmente morta produce prolattina su stimolazione della ghiandola pituitaria.

E allora??? Questa sarebbe una "funzione cerebrale residua"???

A me no. Semba un puro meccanismo ormonale. Chimico-meccanico.

Che ci vedete di cerebrale?

Ribadisco: le unghie continuano a crescere anche dopo che il cuore smette di battere.

E la cessazione del battito cardiaco mi semba mooolto oltre, come limite.

Fosse vera la teoria fatta trasparire dalla "giornalista", manco a cuore zitto si potrebbe espiantare un organo.

State dicendo che non vi piacciono i trapianti?

Se è questo il fulcro, allora non sono d'accordo con voi.

A me piacciono.

Ultimo problema: il silenzio-assenso.

Ho letto il link in cui si dice:

"Donare volontariamente gli organi è una cosa, renderlo obbligatorio a meno che si presenti un dissenso, trasforma un atto di altruismo in un’oppressione di Stato. "

OPPRESSIONE DI STATO???

Poter decidere = oppressione???

Ma questi "signori" non avranno un tantino di confusione mentale???

Internet è bella..... perche' ci trovi tutto quello che ti fa comodo....

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