Re: Al Vaticano non basta la morte cerebrale

Inviato da  Notturno il 4/9/2008 18:21:37
accidenti ai limiti della comunicazione scritta!!!

Flo!!! Non ti sto prendendo in giro!

Ti sto dicendo in tutti i modi che se fai una premessa arbitraria e se dai quella premessa come "dato di fatto scontato", allora le risposte sono obbligate!!!

Tu premetti che la morte sia la cessazione di "ogni attività corporea".

Lo hai detto tu... dico bene?

Ecco, allora, tu, così facendo, hai fatto una premessa arbitraria, perché non so cosa intendi esattamente per "attività corporea" e non so su quali basi tu possa affermare che la morte sia quella.

Chiaro???

E così facendo, fissando arbitrariamente delle definizioni di morte, mi OBBLIGHI a rispondere in un certo modo, ma questo non è corretto e sto cercando di spiegartelo. Sono più chiaro?

Ebbene, veniamo alla tua definizione di morte.

1) cosa intendi per "cessazione di ogni attività corporea"???
Il solo cuore fermo?
La cessazione della vita degli organismi VIVENTI che fanno parte del nostro corpo e che abitano il nostro intestino, la nostra pelle e chissa' quanti organi del nostro corpo?
La fine della digestione dell'ultimo pasto?
La cessazione della crescita delle unghie?
La cessazione di alcune di queste funzioni? Di tutte? Di altre ancora?

2) Che prove o che deduzioni hai/fai, a supporto della tua idea?

Vedi, il nostro corpo continua a manifestare "attività" per mooooolte ore DOPO che il cuore cessa di battere.

Fa delle cose orribili che preferisco tacere. Espelle liquidi, fluidi, solidi, cambia espressione del viso, cambia la tonicià dei tessuti e altre cose disgustose.

Quando, dunque, TU FISSI IL CONFINE TRA VITA E MORTE?

Dimmelo tu, perché prima parli di cuore che smette di battere, poi ti spingi fino alla fine di OGNI attività corporea, e infine non sei nemmeno in grado di dire PER QUANTO TEMPO questa "cessazione" (del cuore o di tutto il resto) debba perdurare per individuare questo benedetto "confine"!

E sarei IO quello confuso???

Ti sto dicendo che SIA TU CHE QUELLI DI HARVARD avete utilizzato delle "CONVENZIONI", per individuare un confine.

La differenza sta nel decidere QUALE CONVENZIONE USARE perché un essere umano sia considerato NON VIVO.

Loro ci mettono la funzione cerebrale.

E a me sta bene e ti spiego anche perché.

Perchè un uomo privo di quella funzione perde la sua caratteristica fondamentale che gli consente di essere inquadrato in una categoria: quella di "essere umano".

Perché e' proprio quella funzione che ci distingue da tutti gli altri esseri.

Se togli quella, che resta?

Una massa di carne che pulsa, che puoi nutrire e che produce latte, defeca, ecc...

Ma quello tu lo definisci un "uomo"?

Quello tu lo consideri "vivere"?

Se la risposta è "si", allora abbiamo chiarito che PER TE la morte cerebrale non è morte dell'individuo.

E, allora, dovresti spiegarmi CHE COSA INTENDI, in alternativa, per "vita" di un essere umano, dove fissi il tuo confine tra i tanti che hai detto (cuore che batte, tutte le funzioni corporee, alcune, quali) e, soprattutto, DOVRESTI spiegarne I MOTIVI.

Non abbandonarti a sceglierne uno e dire "per me così, non so spiegarti quanto né perché sia cosi', in quanto non sono un medico e me ne vanto".

Ecco.

Per quanto riguarda i link (anzi IL LINK) proposto da Gaia, io ci sono andato e dice che quell'uomo "ricorda". Non parla dell'avvenuta chiusura di quel procedimento decisamente COMPLESSO e ARTICOLATO che è la dichiarazione di morte cerebrale.

Per cui, non sappiamo se fosse stato dichiarato morto o se lo avesse solo "detto" un medico ad alta voce.

Chiaro?

Sul fatto che alcuni decidano a nome di tutti ribadisco: è SEMPRE cosi'. Che proponi? Abolire codici e parlamento?

R.S.V.P.

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