Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi

Inviato da  florizel il 28/4/2009 13:31:18
CiEmme
Citazione:
il tuo personale convincimento nei confronti della chiesa cattolica e il ruolo del papa non ti consente di tenere a mente l'ambiente ed il significato che quella visita ha per molte persone.

Non è esatto. Proprio perché, come te, sono convinta che per molti rappresenta qualcosa di diverso da ciò che è (l‘ormai radicata identificazione tra fede/religione ed istituzione ecclesiastica) ritengo artificiosa, strumentale, propagandistica ed INUTILE la visita del papa in Abruzzo.
Potresti spiegare, per favore, perché affermi che questo avrebbe un significato particolare “soprattutto a L’Aquila”?

Citazione:
Due persone non mi sembrano rappresentative dellla maggioranza. Per me e' solo livore di due esaltati (questa e' una provocazione, non ci cascare).

Nella logica della “maggioranza”, ci caschiamo tutti, e tutti i giorni. Per quanto mi riguarda, due persone sono già abbastanza. Due persone che erano lì, tra l’altro, non esclude che anche altre persone altrove stiano provando gli stessi sentimenti. Lo abbiamo letto in svariati articoli che lo stato d’animo degli abruzzesi non è esattamente e genericamente sereno e fiducioso nell’operato di queste istituzioni.
Son d’accordo con te che gridargli di tener fuori l’Impregilo sarebbe stato meglio. Magari l’hanno fatto e non l’hanno riportato, o magari li hanno zittiti prima che potessero farlo.

Citazione:
E' stata la citta' dell'Aquila a designare un posto inadatto per l'emergenza evacuazione, non la protezione civile.

Intendi l’amministrazione locale? Se si, parte dell’incompetenza è anche lì. Ma designare un luogo di soccorso e di riparo avrebbe significato (per una serie di interconnessioni politiche) dare consistenza ad allarmi concreti fino a prima del sisma rigettati. E forse è qui la chiave per capire anche perché è CONVENUTO trasformare una concreta eventualità in EMERGENZA. O no?

Ma anche nel caso di un campo inadatto: la Protezione Civile dispone di fondi enormi e di elevatissimi numeri di volontari (che si sono davvero fatti onore, del resto) per qualunque tipo di evenienza: ma chi ha “mosso” la macchina, ha davvero fatto si che tali disagi venissero evitati?
E’ qui, tra i mezzi a disposizione e la realtà dei fatti, che il sospetto diventa certezza: sulle EMERGENZE permanenti lo stato (ed il potere) ci campa alla grande.

Se la popolazione abruzzese fosse stata INFORMATA del rischio concreto a cui si andava incontro, dubito fortemente che qualcuno si sarebbe rifiutato di mettere a disposizione aree di sua proprietà. In ogni caso, sono i Comuni (oltre al governo centrale e ai suoi organismi, nella fattispecie la PC) che dovrebbero provvedere ad assicurare e a garantire sistemazioni transitorie dignitose ai loro contribuenti. Almeno volendo accettare la logica statalista.

Qui c’è la pagina della PC concernente le “Integrazioni e modificazioni all'ordinanza 905/FPC/ZA del 17 febbraio 1987 di disciplina degli interventi di riparazione e di ricostruzione delle opere danneggiate dal terremoto del 7 e 11 maggio 1984 in Abruzzo, Molise, Lazio e Campania.”

Quanti di quei punti (per quanto accettabili) sono stati messi in essere, relativamente all’attuale situazione sismica delle regioni interessate?

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