Re: tragedia AirFrance 1 giugno 2009

Inviato da  redna il 14/6/2009 16:36:50
Citazione:
Comunque non so dove sono sistemate le antenne dell'airbus 330, dovrei consultare la mia biblioteca e reperire uno "Spaccato" dell'aereo, ma sarebbe comunque ininfluente dato che questi moderni aviogetti sono dotati di molti sistemi di trasmissione anche satellitari e gli airbus hanno pure dei chip RFID che trasmettono informazioni sull'aeromobile.


gli airbus sono aerei per civili e NON per scopi militari.
Perchè paragonare un B-52 ad un airbus dell'air france?

Dopotutto si sta chiarendo il motivo per cui i passeggeri del volo AF447 hanno perso la vita e non se l'air france fa gli aerei uguali ai B-52.


Citazione:
E' una delle due scatole nere presenti sullìaereo e anche se alcuni modelli di aerei hanno posizioni diverse per le scatole nere; la tendenza generale è quella di sistemarle entrambe in coda perchè la parte terminale della fusoliera è notoriamente la parte più debole strutturalmente dell'aeroplano ed è la prima a "staccarsi" in presenza di un forte urto (per questo negli incidenti viene spesso ritrovata intatta) il che assicura una maggiore probabilità che le scatole nere vengano ritrovate intatte e non distrutte.


Nello specifico caso solo l'air france sa dove sistema le scatole nere sugli aribus. Non lo ha mai detto e non credo abbia intenzione.
Ma al momento non sanno nemmeno dove si trova il relitto dell'aereo.

Fin dal primo giorno hanno detto ufficialmente che le scatole nere non si troveranno...malgrado mandino impulsi per 30 giorni.
E' stato così per gli aerei dispersi a Los Roques...senza contare che non si sono trovati i cadaveri delle persone a bordo.
Ora i corpi del volo dell'air france sono 50 su 228....
col tempo diranno che è impossibile trovarne altri.

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sempre dalle parti di Los Roques


VALENCIA – E’ passata una settimana da quando un aereo Cessna 206 che volava dall’arcipelago di Los Roques a Valencia con sei persone a bordo è stato dichiarato irreperibile. Tre dei passeggeri sono dei giovani italovenezolani: Franco Rotunno Diaz, di 23 anni; Vincenzo Rotunno Oteiza, di 29, e Gabriel Venturini Ariza, anch’egli di 29. Con loro viaggiavano Olga Rivero Quero, di 30 anni, e Froiber Rodriguez Castillo, di 29 anni. Anche il pilota Rogelio Antonio Gonzalez risulta disperso.
Il piccolo aereo, anno di produzione 1978, era partito verso el 19.30 dall’aeroporto del Parco nazionale di Los Roques e l’arrivo all’aeroporto “Arturo Michelena” di Valencia era programmato per le 21. L’ultima comunicazione del pilota con la torre di controllo di Maiquetia è stata registrata alle ore 20.30, senza che venissero segnalati guasti o difficoltà di volo, dopo di ché il silenzio è diventato l’unico protagonista della scena e si è messa in moto la macchina dei soccorsi e delle ricerche.
La zona che l’aereo stava attraversando è quella della cordigliera che unisce gli stati Aragua e Carabobo, compresa nei territori protetti dei parchi San Esteban e Henry Pittier. Si tratta di zone fittamente boscose, in alcuni punti praticamente impenetrabili, con alberi che raggiungono l’altezza di 50 e perfino di 80 metri, e che già in passato purtroppo è stata luogo di sparizione di aerei. Cinque mesi fa un Piper PA-23-250 Aztec con solo il pilota a bordo, Mata Lorenzo di 58 anni, venne dichiarato disperso mentre viaggiava verso Valencia provenendo dall’isola di Curazao. Le ricerche condotte da allora non hanno dato risultati nè per quanto riguarda i resti del velivolo nè per il corpo del pilota.
Ancora più drammatica la vicenda delle quattro persone, tutte italiane, che risultano disperse dal febbraio del 2004. Il 12 di quel mese, l’aereo Beechcraft Bonanza, anno di produzione 1992, guidato da Antonio Buzzi, di 70 anni, venne dichiarata disperso mentre sorvolava il parco Henri Pittier compiendo la rotta Los Roques-Maracay. Con il pilota viaggiavano le sue due figlie, Barbara e Betty, di 39 e 29 anni, assieme al marito di quest’ultima Franco Rosetta, di 29 anni. Prima dell’annuncio ufficiale di sparizione il pilota, non potendo comunicare con la torre di controllo, era riuscito a stabilire un contatto con un altro aereo che volava ad un’altezza superiore. Grazie a questo “ponte” il Beechcraft pilotato da Buzzi era riuscito ad avvisare che sarebbe atterrato alla base aerea Libertador di Maracay, ma non è mai arrivato a destinazione.
La Protezione civile venezolana ha fatto sapere che le ricerche del Cessna con a bordo i giovani italo-venezolani di Valencia continuano, ma sono rese difficili dalle condizioni del parco Henri Pittier. In particolare, vi sono continue turbolenze dovute alle correnti termine ascendenti e discendenti che si combinano con i venti del Mar dei Caraibi rendendo difficili i voli degli elicotteri dei soccorsi. Più di un centinaio di persone sono impegnate nelle ricerche a terra, con l’aiuto degli abitanti del luogo.
I familiari e i parenti dei giovani italo-venezolani scomparsi sperano anche in un intervento delle autorità italiane, che potrebbero mettere a disposizione delle squadre impegnate nei soccorsi strumenti tecnologici e risorse tecniche adeguate.

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