Re: Amnistia per i rei: ...e alle vittime cosa resta?

Inviato da  Max_Piano il 31/12/2005 11:02:44
Ciao bandit,
forse stai confondendo quello che sto cercando di dire con buonismi da Madre Teresa o Babbo Natale : nulla di più lontano dalla mia mentalità.

Cerco di risponderti meglio, permettendomi di quotarti

Citazione:

non va dimenticato che, accanto a quella rieducativa, il carcere ha anche una funzione sanzionatoria. quella rieducativa è un auspicio: la risposta dipende dal soggetto. quella sanzionatoria dovrebbe essere una certezza.


La detenzione esclusivamente sanzionatoria non giova a nessuno : in particolare allo Stato.
Mi spiego :
Se non vi è anche una rieducazione o un reinserimento non solo il detenuto sarà un peso per la finanza pubblica durante la sua permanenza in carcere (mantenimento, personale di guardia, ecc…) ma continuerà ad esserlo una volta tornato in libertà perché le probabilità di reiterare il reato rimangono praticamente inalterate.
E’ infatti dimostrato dalle statistiche che il peso della pena non è deterrente sufficiente a ridurre sensibilmente i reati : vedi come caso estremo la pena di morte negli USA (sulla quale andrebbe aperto un thread a parte!).
Se esclusivamente sanzionatorio il carcere è un inutile vuoto a perdere o per meglio dire a riciclo visto che entro pochissimi anni il detenuto torna in libertà.
Con questo non sto dicendo che dovremmo trasformare le carceri in Hotel Mediterranee con tanto di animatore turistico !
Ritengo che, soprattutto nel caso di pene meno gravi (meno pericolose per l’incolumità dei cittadini), si possa prendere in considerazione la possibilità di scontare la detenzione in strutture alternative (es caserme in disuso) svolgendo particolari attività utili sia alla società che al soggetto accompagnate da un sistema di incentivi basato su riduzioni di pena ( es crediti lavorativi con incremento delle pene di partenza).
In questo modo l’individuo sconterebbe la pena in modo più umano, si renderebbe utile a se stesso e alla società che ha in qualche modo danneggiato, sentirebbe l’incentivo a “rigare dritto”.

In pratica mi rendo conto che si tratta di ragionamenti ideali (quasi utopici) però il sovraffollamento delle carceri attuale va esattamente nella direzione opposta creando un sicuro peggioramento dell’individuo.
Piuttosto che costruire nuove carceri si potrebbero utilizzare strutture in disuso (es caserme) o dove è possibile libertà condizionata con aumenti esponenziali della pena se qualcuno non rispettasse le regole.

La finalità è una riduzione efficiente e attiva del crimine e non semplicemente passiva.

Citazione:

se uno mi ruba la macchina, chiaramente mi fa un danno. a prescindere dal fatto di riaverla, è certo che se l'autore del furto non va in galera oppure ci va ed esce subito, io mi incappio ancora di più. e presumo che questo corrisponda la comune sentire. io non ho fatto nulla e ho avuto un danno. lui ha deliberatamente agito per danneggiarmi e non paga. magari mi fa anche una bella risata in faccia e mi dice "fammi sapere quando prendi la prossima macchina !"


Ti dico solo che è proprio con il carcere attuale che avviene quello che denunci, magari in modo meno cinematografico.
Personalmente trovo più pericolosi per la società quelle persone “perbene” con la passione della velocità quando vanno per strada : la maggiorparte dei morti ammazzati è causa loro ( ma non vanno in galera ) !

Citazione:

dite che il carcere ai colpevoli non ripaga le vittime. e perchè non fare la domanda alle vittime ? mica vi hanno delegato a rappresentarli. potete dire cosa ritenete sia giusto o meno, ma cosa ripaghi o meno le vittime saranno ben loro a saperlo.


Anche qui troppo cinema !
Non stiamo parlando di reati gravi di violenza (omicidi, stupri) per i quali ci vorrebbe anche una correzione psicologica dell’individuo ma di reati minori per cui i pochi anni di detenzione (1-5) fine a se stessi non cambierebbero la situazione.
Le vittime hanno sempre la possibilità di porsi come parte civile : nessuno gli nega questo diritto !

Citazione:

per rispondere anche a Soleluna: giustizia per me è ristorare il più possibile il dannegiato. invece se ne dimentica subito l'esistenza e la sofferenza. poco tempo dopo il reato, il ruolo del soggetto da tutelare viene assunto dal colpevole. anche se magari è già recidivo per la quinta volta. certo non è possibile in assoluto fare scegliere la pena del colpevole alla vittima. tuttavia entro certi limiti forse lo sarebbe anche. giustizia e vendetta certo non coincidono, ma credo sia ipocrita considerare la giustizia come del tutto separata dalla vendetta. la vittima vuole vedere che il colpevole paga, e ne ha tutte le ragioni.


A parte che stai confondendo amnistia o libertà condizionata con la detenzione in carcere della cui importanza non ho mai dubitato.
Mi spiego : il fatto che il soggetto torni in libertà è in antitesi con il discorso della modalità con cui si sconta la pena !
Inoltre nulla vieta di incrementare la pena per i recidivi !

Ma ben più grave stai confondendo il senso di vendetta individuale (comprensibile e condivisibile perché umano) con il ruolo che ha una comunità di migliorare il benessere dei propri cittadini in modo razionale.
Stai giustificando la violenza individuale !
Se un poliziotto ferma qualcuno (es un manifestante) lo può prendere a manganellate perché lo trova antipatico, o perché è stato insultato ?
I prigionieri di guerra : li si fucila per “vendetta” ?
I tempi della gogna pubblica sono finiti !

Citazione:

non posso concludere senza ricordare la superba sentenza di un giudice inglese di qualche tempo fa. una madre ebbe la figlia rovinata da un tale che la fece riempire di droga e la molestò in tutti i modi e per lungo tempo. la madre esasperata a un certo memento prese e fece fuori il tale. sentenza sulla madre: non colpevole, in quanto "anche la pazienza ha un limite". in quel caso, per il mio modo di vedere, il giudice fece giustizia.


Non posso non ricordare quel caso in cui un signore ha visto scappare nella notte un’ombra, ha preso il fucile e ha sparato : era un ragazzino di quindici anni colpito mortalmente alla schiena che non era stato neppure capace di entrargli in casa a rubargli qualcosa.
Indovina quale è stata la sentenza del giudice ?

Evitare vendette personali e “giustizie fai da te” non è buonismo !
Significa risolvere i problemi di legalità in modo razionale ed efficiente, tutelando in primo luogo proprio le vittime e soprattutto evitare che ce ne siano di nuove !

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