Re: Ma le ronde....?

Inviato da  Fabyan il 23/8/2009 16:47:02
Fabyan ha scritto:
Citazione:
e' una vergogna che il cittadino sia costretto a difendersi e/o a controllare il territorio da solo


PikeBishop ha scritto:
Citazione:

Molto meglio incaricare della propria difesa Superman, I Fantastici 4 o magari gli Incredibles.

Mica dobbiamo sporcarci le mani a difenderci. Deleghiamo invece la nostra sicurezza a qualcuno che ci sappia fare come Joe Pesci ad esempio: come diceva il mai abbastanza compianto George Carlin, sembra uno che possa risolvere certe situazioni.


Ma che dici...
Joe Pesci basta soltanto per il cane del vicinato, una mazza da baseball ha i suoi limiti...
Per il resto si parlava dell'autogoal a sorriso largo che sbandierano senza rendersi conto che per perseguire i loro fini sis stanno spalmando in faccia una crema di bellezza fatta di concime, resta su quanto detto e lascia perdere il non detto, potrebbe non essere quello che immagini tu.

PikeBishop ha scritto:
Citazione:

Di sicuro e' meglio degli sbirri. E nessuno l'ha ancora detto meglio del mai abbastanza lodato (e che si spera che torni) Giorgio Mattiuzzo:

Siamo alle prese con una criminalità sempre più invasiva e violenta. La polizia non fa niente, perché non può fare niente. La criminalità più invasiva è quella degli immigrati. Siccome la polizia non può fare niente contro di loro, almeno mandiamoli via. Di solito questo discorso viene bollato come “xenofobo” e “razzista”, frutto della propaganda mediatica che preme sul tema della criminalità. La critica però è monca, perché si limita a considerare il primo assunto (maggiore criminalità) e l'ultimo (mandiamo via gli extracomunitari) e non il ragionamento nel suo complesso. Ciò è profondamente errato. Per il primo punto, ci si appella ai dati statistici. Questo è vero da un punto di vista formale, ma non reale. Alla ragazza che deve prendere il treno delle 21 interessa poco che in Italia ci siano stati meno omicidi nell'ultimo anno (figuriamoci, dove vive lei non ce n'è mai stato nessuno), ma le interessa molto dover camminare in mezzo a ubriachi, spacciatori e prostitute. Che non stanno commettendo alcun reato contro di lei, sia chiaro, ma che per lei costituiscono una minaccia immediata e tangibile. Quindi non si può dire che la ragazza in questione ha torto, perché sarebbe come andare a dire alle famiglie delle vittime del Concorde schiantatosi a Parigi che l'aereo è il mezzo di trasporto più sicuro. E' pur vero, ma fuori luogo. Il secondo punto è più delicato. Il ragionamento della ggente è abbastanza lineare. I crimini da strada, quelli visibili, sono commessi dagli extracomunitari (ovviamente, essendo loro – al giorno d'oggi – le persone ai margini) quindi se noi spostiamo gli extracomunitari, sposteremo anche il crimine. Questo conclusione è ineccepibile, se lasciamo inalterate le premesse del ragionamento. E le premesse del ragionamento non vengono mai messe in discussione. Questo ragionamento è certamente errato, ma non lo si smonta definendolo “razzista”. Un ragionamento errato si contrasta solo con un ragionamento corretto. Il problema, dicevamo, sta nelle premesse che danno origine al ragionamento. Il problema sta nell'immaginario collettivo che è stato creato nella testa della ggente, che siamo poi tutti noi nella nostra quotidianità. E l'immaginario collettivo divide il mondo in guardie e ladri. Il ladro scappa e la guardia insegue. La guardia acchiappa e punisce, il ladro viene preso e restituisce il maltolto. Questo è quello che deve succedere, nell'immaginario delle persone. Questa è la teoria. Ma la pratica è diversa. Nell'esperienza delle persone i ladri non scappano, la polizia non li insegue e nessuno viene punito. Questo ce lo dicono anche le statistiche, non è certo un'invenzione degli xenofobi. In Italia il crimine paga, anche quello di strada. La situazione è dunque quella di una teoria che non regge alla prova sperimentale, o meglio l'esperienza non conferma la teoria. La logica ovviamente impone, quando la teoria non viene confermata dal dato sperimentale, di modificare la teoria; ma questo è molto difficile. Modificare la propria teoria, cioè la propria visione del mondo, è infinitamente più difficile che ignorare quello che la nostra esperienza ci dice. Ed è proprio questo il caso. La teoria della ggente è che la guardia insegue il ladro. E' ovvio che sia così. Qualsiasi persona di buon senso non ha alcun bisogno di dimostrare una verità tanto palese. Lo insegnano fin da bambini a scuola, nelle lezioni di educazione civica; lo si vede in tutti i film e telefilm, che la guardia insegue il ladro. E' così che deve funzionare, accidenti! E' ovvio! E allora cosa sta succedendo se dove vado io i ladri non scappano e la polizia non li insegue? Perché no? Cosa c'è che non va? Ma è ovvio! Vuol dire che non ci sono abbastanza poliziotti, vuol dire che non ci sono leggi abbastanza severe, vuol dire che questi se ne fregano della polizia, e allora mandiamoli via, tutti! Tutti! Perché la guardia insegue il ladro. La guardia insegue il ladro. La guardia insegue il ladro. La guardia insegue il ladro, vero? Però sono appena venuti a rubare in casa mia, chiamo i Carabinieri e questi per poco non si mettono a ridere. Ridono, ma io potevo anche rimanerci. Vedo gli spacciatori davanti alla stazione, come li vedo io li vedrà anche la Polizia, perché non vanno lì a fermarli? Anni e anni di educazione civica e televisione hanno istruito il cittadino a negare qualsiasi dato sperimentale che non si adatti alla teoria della “guardia che insegue il ladro”. E' questo un concetto talmente radicato nella mente del cittadino che nessuna realtà lo scuote. E' inutile tacciare di xenofobia chi, invece, è semplicemente vittima del processo di rimozione inculcato dall'educazione. Perché quando il “razzista” si incazza e grida perché la polizia se la prende con i cittadini onesti e lascia stare i delinquenti, ha ragione. Solo che il “razzista” non ne trae la conclusione che volontariamente la polizia, cioè lo Stato, persegue gli onesti e lascia in pace i delinquenti, ma – forzato da anni di educazione a carico dello Stato – chiede che ci sia più polizia, cioè più Stato. Bisogna invece prendere atto, tutti quanti, che le guardie non inseguono i ladri. Le guardie se ne fottono dei ladri. Le guardie sono lì per controllare noi, non i ladri. Bisogna ritornare ai tempi in cui i cittadini erano contadini ignoranti e analfabeti, e sapevano che la guardia era lì per loro.


Bel pezzo nulla da dire, proprio qualcosa di mai sentitto in giro, peccato che il contadino magari vorrebbe circondarsi di polizia, qualcun altro semplicemente vorrebbe solo che facessero il lavoro per cui vengono pagati ben sapendo che le forze in campo non bastano a reprimere tutto il crimine attualmente presente, e di conseguenza viene tralasciato quello minore.
L'articolo dimentica di dire anche che la consapevolezza che le guardie stanno li' per acciuffare il ladro, ce l'hanno anche le guardie ed i ladri, non solo i cittadini, quest ammasso di qualunquismo anarchico spacciato per riflessione non era proprio necessario.
Comunque e' carino vedere che basta scrivere la parola "Stato" per far fuoriuscire tutte le repressioni di chi "combatte" il sistema in cui sguazza con la piuma d'oca.

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