Re: i fatti di rosarno calabro ed il prof.panebianco

Inviato da  redna il 13/1/2010 18:37:51
Citazione:
Già, lo stesso Egitto che ammazza i cristiani all'uscita della messa, e che sta completando la macchina Assedio commissionatagli da Israele, per farla finita con un milione e mezzo di palestinesi. Il muro d'acciaio che vanno costruendo è conficcato anche per trenta metri nel terreno, così che i tunnel della sopravvivenza verranno tagliati.
http://www.campoantimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=796:il-muro-degitto&catid=22:egitto-cat&Itemid=34


dovrebbe essere questa la notizia:


È un Natale di sangue quello che colpisce la confessione copta in Egitto. A Nag Hammadi, circa 64 chilometri da Luxor, in Egitto, durante la celebrazione della notte del Natale (che per i copti cade il 7 gennaio) un commando armato si presenta davanti alla chiesa di San Giovanni e fa fuoco sui fedeli al termine della Messa. Sei cristiani e una guardia giurata muoiono subito. Altre due persone muoiono in seguito a causa delle ferite. L'attacco del commando, riferiscono fonti del Ministero degli interni egiziano, sarebbe una risposta a un presunto caso di violenza sessuale, avvenuto nel novembre scorso: la comunità musulmana ha accusato un cristiano di aver stuprato una ragazzina di 12 anni.

«Le violenze perpetrate contro la comunità copta in Egitto suscitano orrore e riprovazione - commenta il ministro degli Esteri Frattini - La comunità internazionale non può restare indifferente né deve mai abbassare la guardia di fronte all'intolleranza religiosa, che costituisce una gravissima violazione dei diritti umani fondamentali. L'Italia intende continuare a difendere in tutte le sedi il principio della libertà di culto, quale assoluto ed irrinunciabile valore di civiltà».

La situazione in Egitto è tesissima. Tra straordinarie misure di sicurezza, si sono già svolti i funerali dei sei cristiani uccisi dal commando. Più di duemila cristiani copti si sono scontrati con agenti di polizia all'esterno dell'obitorio ospedaliero dove erano state trasportate le salme. La folla ha scagliato pietre contro le forze dell'ordine e gli agenti hanno reagito lanciando gas lacrimogeni. Nel pomeriggio, un gruppo di musulmani si è riunito nel centro abitato per esprimere la loro indignazione, dopo che centinaia di cristiani copti avevano lanciato pietre e bastoni verso le moschee della città. Il gruppo che ha fatto fuoco sui fedeli era composto da tre uomini armati, a bordo di un'auto, da dove hanno aperto fuoco indiscriminato sulla folla.

Tra i feriti vi sono anche due fedeli musulmani, che si trovavano nelle vicinanze dell'edificio al momento dell'attacco. Il capo del commando armato sarebbe già stato identificato. Il vescovo di Nag Hammadi Kirolos - che ha lasciato la chiesa qualche minuto prima dell'arrivo del commando - nelle scorse settimane aveva ricevuto minacce da parte di gruppi musulmani, che urlavano: «Non vi permetteremo di celebrare le feste». La polizia ha invitato il vescovo Kirolos a restare al sicuro nella propria abitazione, nel timore di nuove violenze. Ma anche i cattolici sono preoccupati. «L'atmosfera - riferisce all'Osservatore Romano il direttore del locale ufficio informazioni cattolico, padre Rafic Greiche - soprattutto nell'Alto Egitto, è più pesante. Al Cairo ci sentiamo tutti più sicuri, ma nei villaggi il clima è diverso. Gli incidenti, o gli attacchi nascono sempre da una miscela di odio religioso e pretesti occasionali».
http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2010/01/08/1112394-egitto_cristiani_trucidati_nella_notte_natale_copto.shtml

come si può leggere erano cristiani COPTI e non CATTOLICI....
e il tutto serviva per fomentare l'odio fra musulmani e copti....lasciando fuori i cattolici...

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http://www.newnotizie.it/2010/01/09/esteri-egitto-uccisa-donna-cristiana-in-scontri-cristiani-musulmani/

Gli avvenimenti di questi giorni fra cristiani e musulmani in Egitto hanno richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica sull’annosa questione copta. Tuttavia, anche senza far notizia, è un fattore che ha sempre fatto parte della nazione egiziana, sin dalle sue radici.

Approfondiamo la questione copta. Innanzitutto cos’è la Chiesa copta?

È un credo ortodosso, in cui il ruolo di Papa spetta al Patriarca di Alessandria. Attualmente il 117° è Shenouda III. La Chiesa copta fu fondata in Egitto nel I secolo e il suo nome deriva dalla parola greca aigyptios (egizio), trasformata e poi qibt, ovvero copto. Le sue radici sono quindi in tutto e per tutto egiziane, i copti sono inoltre considerati gli egiziani più autentici poiché direttamente discendenti dei faraoni. Dopo la conversione di massa all’Islam del popolo egiziano, avvenuta nel 640 grazie all’invasione araba, l’espressione copto cominciò ad essere collegata agli egiziani cristiani che non si era convertiti alla religione islamica. Attualmente essi costituiscono circa il 10% dei 64 milioni di abitanti dell’Egitto e rappresentano la più importante comunità cristiana del Medio Oriente. Dunque i copti sono cittadini della società egiziana; non sono un gruppo separato, né una comunità chiusa. Perché si parla di “questione copta”? Il riferimento è al tentativo di assimilazione e coesione del popolo egiziano all’interno di un’unica unità societaria, istituzionale e di governo. La rivoluzione del 1919 ha introdotto il processo di unificazione, che però è stato bruscamente interrotto con la rivoluzione del luglio 1952. La questione vera e propria è stata sollevata negli anni ’70, quando Sadat dichiarò di essere un presidente musulmano di uno stato islamico. Ciò sollevò subito la questione dello status dei non-musulmani. Tra il 1972 e il 2005 vi fu la violenza diretta contro i copti. A partire dal 2005 ha avuto luogo un escalation di episodi di discriminazione confessionale, nel tentativo di entrambe le parti di affermare la superiorità teologica e ideologica della propria religione. Quale auspicio? Samir Morqos, responsabile del ‘Coptic Centre for Social Studies’, scrive, sul settimanale egiziano al-Ahram Weekly, che l’unica soluzione a cui l’Egitto deve tendere per mettere fine a queste guerre fratricide è: “uno Stato civile, basato sull’uguaglianza di tutti i suoi cittadini, a prescindere dalla religione, dalla razza, dall’origine etnica, dal sesso, dallo status o dalla ricchezza. Un tale Stato – conclude Morqos – favorisce un quadro capace di unire persone diverse in un’unica società mista”. Sarebbe un sogno raggiungerlo senza altro spargimento di sangue. E’ il miglior augurio per l’Egitto, tutto.


quindi il problema copto/musulmano/cattolico è un fatto interno dell'Egitto.

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