Re: dipietro e contrada a cena?

Inviato da  sitchinite il 4/2/2010 10:25:21
Citazione:

Ghilgamesh ha scritto:

Se ci fossero altri elementi, ti assicuro che verrebbero valutati con obbiettività.



mi fa ridere il tuo concetto di obiettività, comunque come altro elemento ti basta che quando dipietro lavorava come esaminatore civile all' Aster, dove stava dislocata una sede Ustaa (Ufficio sorveglianza tecnica armamento aeronautico) questa fosse strettamente legata al Sismi?


Un amico di Tonino, Gianni De Cet, ha raccontato che nel 1974 Di Pietro accompagnò addirittura suo padre Giuseppe alla sede di Barlassina «per mostrargli dove lavorava»; è De Cet ad accompagnare Tonino per la prima volta a Barlassina; ed è stato confermato che fu Di Pietro stesso a indicare ai biografi il nominativo di Michele Merlo (proprietario della Aster) tra quelli da contattare perché raccontassero bene di lui. Ma niente da fare: «Non lavoravo alla Aster» disse Di Pietro il 7 febbraio 1997 in tribunale e in ogni sede possibile. E chiusa lì. È vero, lavorava all’Ustaa, non alla Aster. Ma l’Ustaa era solo un ufficio dentro la Aster. Ma Di Pietro ogni volta non lo spiega: nega. Fa di tutto insomma per autorizzare misteri e sospetti.

Per capire: in un interrogatorio reso a Brescia nel 1995 metterà per iscritto di aver lavorato per il Controllo armamenti del ministero della Difesa dal 1973 al 1977; subito dopo, in un libro che raccoglie le sue carte processuali, comparirà una correzione: dal 1973 al 1979, come per coprire quel paio d’anni in seconda stesura; finché, da altri documenti ufficiali e non smentibili, si apprende che vi lavorò dal 10 febbraio 1973 al 15 gennaio 1980. In un libretto a sua firma titolato La mia politica, nel 1997, torna a scrivere: fino al 1977. Si parla dell’uomo che invoca trasparenza.

Nel 1977, tuttavia, qualcosa accade. All’Ustaa, Di Pietro si fa vedere sempre meno. Di quel periodo si sa che sfornò un esame universitario dietro l’altro, al limite del miracolo: diede ventidue esami in trentun mesi, si laureò con 108 e secondo le biografie non lo disse a nessuno.

[...]

Di Pietro Antonio risulta laureato. In quale straordinario modo, si può vedere qui di seguito:

1975
28 maggio – Storia del diritto romano (400 pagine): 28/30
4 giugno – Istituzioni di diritto romano (700 pagine): 25/30
4 luglio – Istituzioni di diritto privato (1100 pagine e 2969 articoli del codice civile): 24/30.
10 novembre – Diritto costituzionale (700 pagine e 139 articoli): 30/30.
(data illeggibile) Diritto costituzionale comparato: 26/30.

1976
20 febbraio – Esegesi delle fonti del diritto italiano: 26/30
28 aprile – Contabilità dello Stato: 26/30
3 maggio – Diritto regionale e degli enti locali: 29/30
15 giugno – Diritto ecclesiastico: 26/30
1° ottobre – Diritto canonico (300 pagine): 28/30
25 ottobre – Diritto commerciale (1400 pagine): 27/30
30 novembre – Economia politica (700 pagine): 26/30
20 dicembre – Organizzazione internazionale: 27/30

1977
24 gennaio – Scienze delle finanze e diritto finanziario (800 pagine): 26/30
7 febbraio – Storia del diritto italiano (650 pagine): 28/30
31 marzo – Diritto processuale civile (1000 pagine e 831 articoli): 28/30
18 aprile – Diritto tributario (450 pagine): 27/30.
24 maggio – Diritto penale (1200 pagine, 734 articoli): 27/30
7 luglio – Procedura penale (1100 pagine, 675 articoli): 28/30
29 ottobre – Diritto civile (800 pagine): 25/30

1978

26 gennaio – Diritto amministrativo (1400 pagine): 28/30
19 luglio – Tesi di 320 pagine e laurea. Voto finale 108/110.



aspetto una tua discussione obiettiva.

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