No, era un ragionamento eterodiretto.
Era ad ampio spettro.
Indicavo la parte etica (che non ne risente del pagare o meno il biglietto).
Indicavo la parte economica (che non ne risente del pagare o meno il biglietto).
Indicavo la parte estetica (che non ne risente del pagare o meno il biglietto).
Indicavo la parte industriale (che non ne risente del pagare o meno il biglietto ma che ha gia' ovviato in parte al problema).
Il consumatore?...
Ma vaffanculo.. io non sono un consumatore... Sono una cazzo di persona.
Io sono la somma di tutte le mie azioni, non il resoconto di un paio di esse: e non pagare la visione dei film in nessun modo incide sul bilancio finale. Ne dal mio punto di vista, ma nemmeno dal tuo per quello che accennavo.
I sensi di colpa, in questo caso, non mi sembrano giustificati nella maniera piu' assoluta.
Il mondo cambia e l'industria deve (e lo fa, solo che non ci si fa molto caso) cambiare con esso, non il contrario.
Tra le altre cose, io concordo con chi condannava qualsiasi barriera economica alla visione filmica che non puo' e non deve bloccare l'accesso ai meno abbienti, e questo mi basta per giustificare ampiamente un sistema del genere.
Mi basta anche il "vedere cammello, pagare moneta"... che qualcuno suggeriva.
Pero', no problema. Continua pure a pagare, pero' non dovresti sentirti troppo bene per questo (almeno non tanto da pensare di permetterti di biasimare chi non lo fa, perche' molti hanno le loro motivazioni)... potresti non averne motivo.
mc
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