Re: Riflessioni sul farsi giustizia da soli...

Inviato da  temponauta il 14/5/2010 11:17:58
Citazione:

Dr-Jackal ha scritto:

Uccidere qualcuno che sta cercando di ucciderti, per esempio, è permesso.
Uccidere qualcuno che sta cercando di uccidere qualcun altro è permesso (e forse perfino obbligatorio, perchè se non lo fai e lasci l'assassino libero di uccidere la vittima sei colpevole di favoreggiamento od omissione di soccorso, non ne sono sicuro).
Uccidere nell'esercizio dei tuoi doveri (come nel caso di polizia ed esercito) qualora la situazione lo richieda, è permesso.
Quindi è abbastanza chiaro che la prima obiezione che viene sempre fatta al farsi giustizia da soli ("uccidere è sempre sbagliato") è una stupidaggine.


La questione posta da Dr-Jackal è molto interessante ma contiene un vizio intrinseco palesato nello stralcio del suo intervento che ho evidenziato.
Nelle particolari fattispecie che DJ ha rappresentato, l'omocidio non è permesso, ma depenalizzato, ovvero, tenendo conto degli interessi in gioco, non viene perseguito legalmente solo in quanto sussistono determinate condizioni, che comunque vengono accertate dagli organi preposti.
Come dire non si dovrebbe fare, ma se accade e le tue valutazioni di tempo e di luogo sono corrette (e validate dagli organi inquirenti) non sei punibile: ben altra cosa rispetto a "è permesso".
L'altro errore, conseguenza del primo, è che è consentito e in parte obbligatorio intervenire "per impedire il grave delitto" non direttamente "per uccidere".
Una persona esperta di tiro può benissimo intervenire valutando se colpire le gambe oppure la testa o gli organi vitali del tronco.
Lo stesso vale per un esperto di arti marziali, che dispone di colpi letali o solamente per mettere fuori combattimento l'avversario.
In sostanza non è consentito "uccidere" deliberatamente se posso intervenire in modo ugualmente efficace ma senza giungere all'extrema ratio.

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