Re: Questo cazzo di voto

Inviato da  Pispax il 21/7/2010 4:35:11
Manfred

Citazione:
Non ho citato io l'insegnamento di Pispax


Manfred, addirittura l'"insegnamento"?

Wow!

Ragazzi, non preoccupatevi: quando sarò in grado di moltiplicare i pani e i pesci, prometto un milione di cacciucchi per tutti!








Sitchinite

Citazione:
C' é un però. Tu dici di non avere fiducia nei confronti dei politici. Però voti uno di quei politici. Il chè é come darti una martellata sull' uccello, o come andare a mangiare in un ristorante dopo che t' hanno detto che nel 90% dei ristoranti ella città sputano nei piatti.


Perché?
Questa mi sembra una clamorosa forzatura del concetto.
Provo a ridirlo.


Sono poche le persone di cui mi fido "a prescindere".
Se mi lascio da solo con i profiteroles in frigo mi fido poco anche di me stesso: questo però non significa che non debba rivelarmi il codice del bancomat.


Un politico generalmente è uno che dedica la propria vita (TANTA parte della propria vita) per soddisfare un'ambizione legata esclusivamente al potere.

A seconda del politico in questione posso fidarmi più o meno per un sacco di cose. L'unica cosa per cui non mi fido assolutamente, chiunque sia questo politico, è la sua buona volontà nell'abbandonare una carica di potere se proprio non è costretto a farlo.

E un politico eletto con appena 150 voti non è costretto ad abbandonare un bel niente se solo i suoi concorrenti hanno ricevuto al massimo 149 voti.
E quindi non lascerà la seggiola.

Il fatto che 150 voti corrispondano allo 0,003% dell'elettorato per lui è trascurabile: sarà comunque disposto a "sacrificarsi", per "non tradire il mandato che numerose persone gli hanno accordato con fiducia e speranza".

I no-voters invece ragionano al contrario: non si fidano PER NIENTE del politico, chiunque esso sia; però sono stranamente disposti ad accordargli la loro fiducia proprio nell'unica cosa che il politico non farà mai, cioè dimettersi senza essere obbligato a farlo.






Citazione:
In base a cosa scegli chi votare? Scegli il meno peggio (secondo i tuoi canoni)? Scegli quello che ha programmi che ti piacciono? Scegli quello che non ha condanne o comunque processi in corso?


Come ho già detto nell'altro thread, quello che hai aperto tu, in linea di massima su un piatto della bilancia ci metto tutte le cazzate che ha fatto (compreso le promesse non mantenute), sull'altro le cose che plausibilmente mi aspetto che faccia.

La miglior pesata vince il voto.






Citazione:
Renditi conto che tutti questi parametri sono soggettivi.


E MENO MALE che sono soggettivi!






Citazione:
Spero comunque che dietro la tua scelta di continuare a votare non ci sia nè un discorso ideologico ...


OVVIAMENTE c'è un discorso ideologico dietro.
Tze.
Ci mancherebbe altro.

Per esempio, se qualcuno mi porta un politico che favorirà la concentrazione dei capitali o le privatizzazioni selvagge di tutto, ivi comprese le Polizie municipali, per quanto bravo sia difficilmente avrà il mio voto.






Citazione:
nè il discorso del 'meno peggio', e che tu esca dal coro della massa che sceglie appunto, il meno peggio.
Io come non votante non mi accontento el meno peggio.


Questa roba del "meno peggio l'hai tirata fuori adesso tu, e l'hanno già tirata fuori in tanti.

Se si può chiedere: ma che cazzo è questo "meno peggio"?




Qui pare che venga fatta l'Elogio del Pensiero Unico.



Onestamente non capisco cosa vi aspettiate* dalla politica.
La politica ha uno scopo solo: quello di migliorare le situazioni che trova.








Chiaro però che l'asino casca qui, sul concetto di "migliore".
Una bella e costosa patrimoniale secca sulle seconde case è "migliore"?

Bella domanda.
Per me si: io ho solo la casa dove abito. Meglio che i soldi li prendano da chi ce li ha piuttosto che mettere una tassa sui fagioli, che mangio anch'io.
Per chi ha una casetta al mare è molto meno "migliore": a lui i soldi li prendono comunque.
Se uno ha TANTISSIME case e vive (bene) sugli affitti questa scelta per lui è decisamente peggiore: tassate i fagioli, cazzo!



Rispetto a ogni cosa facciamo tutti i nostri personalissimi calcoli economici, e le nostre misure rispetto ai nostri ideali. E inoltre stabiliamo le nostre priorità.

Sulla base di questo diamo il nostro giudizio (per fortuna) soggettivo.





Prendiamo un politico X che vuole mettere la patrimoniale sulle seconde case per finanziare gli orfanatrofi.
Contrapposto c'è un politico Y che non metterà la patrimoniale, però per compensare le mancate entrate chiuderà la metà degli orfanatrofi esistenti.


Per me X è il politico ideale.Non mi dà problemi e fa una cosa che mi piace.

Quello con la casa al mare è indeciso.


Quello che tante case invece voterà per il politico Y.
Gli dispiace un sacco per gli orfanatrofi, però se passa la patrimoniale sulle seconde case per lui è una mazzata parecchio forte.

Domanda: quest'ultima persona ha votato il "meno peggio", visto che non è d'accordo sugli orfanatrofi, oppure ha fatto un preciso calcolo dei costi e dei benefici e ha deciso di votare il politico migliore per lui?



Passiamo all'opposizione e torniamo sul reale.

Fondamentalmente la "sinistra" si divide in due linee di pensiero. In linea di massima secondo Di Pietro l'opposizione si fa principalmente facendo antiberlusconismo e lasciando in secondo piano l'alternativa sui programmi; nel PD si tende a preferire l'alternativa sui programmi lasciando in secondo piano l'antiberlusconismo.

Un antiberlusconiano puro voterà Di Pietro, e al diavolo i programmi. Ha trovato il partito ideale.
Uno che considera Berlusconi solo un disgraziato e transitorio incidente della Storia andrà a guardare i programmi del PD: se gli piacciono ha trovato i suoi candidati ideali.

Ma che succede a quello che è antiberlusconiano ma che apprezza i programmi alternativi del PD?


CHIUNQUE decida alla fine di votare, lo accontenterà per un pezzo e lo scontenterà per un altro pezzo.
Domanda: si è accontentato del "meno peggio" oppure ha fatto una precisa scelta (individuale) di priorità e di valori, decidendo di tralasciare quelli a cui teneva di meno?



Insomma: visto che ognuno di noi fa singolarmente le proprie scelte di valori e di priorità, e che queste scelte sono diverse fra di loro, semplicemente il politico ideale per tutti non può esistere.




E' per questo che fatico a riconoscere un valore alla retorica del "meno peggio": è come trovare sensato dire che è ingiusto che di notte faccia buio.









*plurale giustificato

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