Re: Questo cazzo di voto

Inviato da  florizel il 14/8/2010 18:14:35
Pispax
Citazione:
Il non voto com'è apparso qui (e come appare al Bar dello Sport, ma questo abbiamo detto di non dirlo più) è una roba di pancia, non una roba di testa. Difficile rispondere con la testa a una roba che decidi con la pancia.
… anch'io sono convinto che il rifiuto di votare scaturisce da una reazione istintiva.
Che è una roba di pancia.
E quindi non mi va che qualcuno cerchi di farmi fesso raccontandomi la storiellina che il non voto serve a qualcosa.


C’è qualcosa che io proprio non riesco a capire: perché si dice “roba di pancia” di qualcosa che può scaturire dal rigetto e dal disgusto. O anche perché avere reazioni “di pancia” dovrebbe essere tanto negativo. La prima risposta che mi sono data è che quando la reazione “di pancia” fa a pugni col politichese “di testa”, sono cazzi amari per le facili demagogie.

Come se poi fosse “di testa”, ossia razionale, propugnare la crocetta sulla scheda quando poi il governo, qualunque governo, governerebbe lo stesso anche senza il consenso della "maggioranza" dell'elettorato.

Quello che al sistema fa comodo, non è IL VOTO AL PARTITO o alla COALIONE, ma la tua convinzione a partecipare. Lo ripeto, caso mai tu ti ostinassi a NON voler approfondire questo particolare.

Una delle tante di Pyter (presa non da questo forum) che la dice lunga:

“Ma se quella è una democrazia rappresentativa, perchè nessuno in parlamento rappresenta il 37 % dei non votanti?”

Nella sua semplicità, c’è molta più verità in questa battuta che in molte altre parole.
Anche se, molto presumibilmente, si staranno attrezzando anche per “rappresentare” gli astenuti.

Citazione:
La democrazia è solo un insieme di regole elettorali.


Alt: se stai parlando di quello che spacciano per democrazia, siamo d’accordo. Però aggiungici anche che tali regole sono di continuo manipolate dallo stesso sistema politico a cui si dà carta bianca con il voto. Il rapporto non è abbastanza vicendevole per chiamare questa cosa qui “diritto di partecipazione”.

Citazione:
Io le cose tendo a misurarle rispetto alle conseguenze che producono più che rispetto alla loro spinta ideale.


Azz…. Mi fa piacere che questo sia il tuo parametro di giudizio delle cose. Ma se il tuo orizzonte fosse un po’ più ampio (quel tantino oltre il seggio, per capirci), non ti sarebbe poi tanto difficile capire cosa può implicare il rifiuto di trappole come il consenso elettorale.

Citazione:
la politica sia una cosa difficilissima e schifosa e che quindi è MOLTO meglio se non mi immischio.
… Non immischiandomi non faccio altro che fare il loro gioco.
CHIUNQUE non si immischi non fa altro che fare il loro gioco.


Guarda, a questo ti si può rispondere con un’altra domanda: ma com’è che la POLITICA, tutta, di destra e di sinistra, non fa altro che “invitare” il cittadino a partecipare? Perché ci vuole tanto bene?

Speriamo che ALMENO a questa risponderai.

Citazione:
io non sostengo certo che “ il voto sia l’UNICO strumento atto a produrre un cambiamento”.
… Se vuoi parlare di cose che hai sentito altrove, sei pregata almeno di citare le fonti.


Ora ti metti pure a fare lo gnorri, Pispax… Tu stai affermando il VOTO in contrapposizione al NON voto, affermando addirittura che
“a chi non vota piace che il sistema resti così com’è”

Il che, secondo una logica precisa (ma tu puoi anche avere la tua personale, basta che ci dici qual’è) implica che il VOTO possa INVECE produrre dei risultati.

Che esso sia l’UNICO strumento privilegiato atto a cambiare le cose, al di fuori di altre forme di coercizione più o meno subdole, è un paradigma dello stato, non mio o tuo. Lo citavo come ESEMPIO, per dire su quale strategia si basa la farsa della partecipazione.
Gli esempi non li capisci, no?

Citazione:
lo Stato è andato avanti con il monopolio della violenza da circa un migliaio di anni.
Se l'è tenuto a suo piacimento con moltissime forme di governo differenti. Solo negli ultimi 50 anni è entrata in gioco la democrazia


Se è per questo sono entrati in gioco anche il “diritto di voto” alle donne, la “partecipazione alla vita politica”, una più ampia “informazione” (ampia, NON necessariamente buona), i transessuali deputati, i diritti dei gay, le troie in parlamento, e i figli degli operai all’università.

E cosa è cambiato, in termini di monopolio della violenza, di grazia?
Suvvia, lascia in pace le tue amichette, e rispondi un attimo.

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