Re: Questo cazzo di voto

Inviato da  Pispax il 24/8/2010 0:45:44
Definizione due.

GOVERNO: il Governo è l'epifania dello Stato.

Il governo NON E' lo Stato: è semplicemente la forma con cui lo Stato si manifesta agli occhi dei comuni mortali.
Più volte è capitato di leggere che “la democrazia detiene il monopolio della violenza”.
Questo è proprio concettualmente sbagliato.
Una democrazia non può detenere il monopolio della violenza, così come una dittatura di per sé non può detenere il monopolio della violenza.
E' sempre lo Stato a detenere il monopolio della violenza: democrazia e dittatura sono solo due possibili forme in cui lo Stato si concretizza.

Il governo tutto sommato è il guanto di velluto che il Pugno di Ferro dello Stato indossa. La dittatura è semplicemente la forma di governo dove il velluto ha lo strato più sottile.
A volte molecolarmente sottile.

Questa forma di manifestazione terrena, cioè il governo, viene appunto scelta dallo Stato stesso; che la sceglie o perché la trova più funzionale ai suoi fini o perché viene in qualche modo costretto ad adottarla.
Se viene costretto ad adottarla in realtà si ricade banalmente nel punto uno: la adotta non per cose stupide come la “bontà” o la “solidarietà”, ma perché le condizioni sono mutate e la forma di governo che lo Stato viene costretto ad adottare riflette solo il fatto che alcuni equilibri sono mutati.
All'interno
dello Stato è cambiata la base del potere: serve un governo che rifletta questo cambiamento.
La nuova forma serve comunque a permettere al Sistema di perseguire i suoi fini.

La definizione di Stato di cui parlavamo prima fondamentalmente si applica a tutti i tipi di Stato, qualunque sia la forma di governo in vigore in quel momento.
(uso il plurale perché mi sembra che quella definizione sia condivisa da svariate persone)



ATTENZIONE: fino a questo punto del discorso i sudditi non hanno alcuna voce in capitolo. Robe come il suffragio universale sono ancora lontane (anche se quella definizione di Stato si applica anche alla democrazia)
Per il momento è una roba tutta interna al Sistema.

Quando Giovanni Senza Terra fu costretto a firmare la Magna Charta questo rifletteva solo il fatto che l'appoggio dell'aristocrazia era diventata una condizione palesemente necessaria perché la monarchia continuasse ad esercitare il proprio potere, e l'aristocrazia pretese i suoi tornaconti.
Quando furono introdotte qua e là per il mondo le prime forme parlamentari, questo rifletteva solo il fatto che la società mercantile aveva assunto una parte di grande rilievo nella società.
Ci si accorse per esempio che a quel punto dell'evoluzione tecnologica militare non si poteva più fare una guerra senza avere il supporto logistico della classe mercantile; o più semplicemente che non si poteva più formare un esercito senza avere qualcuno che ti prestasse i soldi necessari per armare le truppe.

Lo Stato ha sempre resistito con grande energia a questi cambiamenti. O meglio: a resistere erano quelli che in quel particolare momento detenevano la fetta più grande del potere.
Non è che faccia piacere a nessuno cedere il potere.
E allargare la base del potere significa cedere una parte del proprio potere.
Lo Stato così com'era doveva fare un passo indietro, e permettere alle sue parti che fino a quel momento erano rimaste più in ombra di assumere un potere più formale.

Ma in ogni caso il tutto restava all'interno del Sistema. Tutto sommato la cosa si poteva ritenere accettabile.



(Memento semantico per i distratti: in questi post Stato = Sistema = Potere = intreccio fra Politica, Economia e Altro, per esempio la religione)

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