Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli

Inviato da  Red_Knight il 9/11/2010 1:34:08
@Notturno

Tu comunichi non verbalmente in continuazione, con successo e in maniera molto più ricca di quanto tu possa mai sapere, perfino provando a farci caso. Lo facciamo tutti.

Gli "esperimenti" come quelli del tuo professore sono giochi di prestigio per persone superficiali (non in senso dispregiativo, semplicemente che "si fermano alla superficie").
Effettivamente i giochetti e le cazzabubbole sensazionaliste che si possono leggere su un qualsiasi "Empathy for dummies" vel similia sono vere e in linea di massima abbastanza precise, ma non sono molto diverse dalle sconvolgenti rivelazioni sulle proporzioni tra piede e avambraccio e sono abbastanza fuorvianti per quel che riguarda la sensibilità autentica alle grida silenziose che ci passano davanti agli occhi in continuazione.

I neuroni specchio (sempre che esistano veramente) e l'attenzione ai dettagli "alla Sherlock Holmes" possono aiutare molto in lettura, così come una buona faccia di bronzo è indispensabile per modulare, quando possibile, la comunicazione in scrittura, ma è tutta fondamentalmente questione di empatia e animo. Un'analisi intelligente della propria stessa persona, che pochi riescono a compiere ma che virtualmente sarebbe alla portata di tutti.

Per questo, all'interno di certe categorie di persone che condividono status ed esperienze emotive più o meno simili, come i depressi o gli omosessuali, il margine d'errore nel riconoscere all'istante un "consimile" è quasi 0.

Un'esperienza curiosa e molto formativa concernente l'argomento è relazionarsi con un aspergeriano. Se ci riesci, puoi considerarti a pieno titolo un esperto in materia (anche se non potrai fregiartene con nessuno! ).

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