Re: Referendum 12.13 giugno

Inviato da  Makk il 5/6/2011 13:07:57
Citazione:

effeviemme ha scritto:
@ Makk
E' diretto al mio commento... e a chi si esprime in questo modo, vero?

Veramente non ci avevo fatto caso.
E' un "tema" comune, stra-abusato. Forse votazione di pancia mi è rimasto nell'orecchio perché avevo letto il tuo intervento un'oretta prima di scrivere il mio.
Mi pare l'abbia usato anche santa. O comunque il concetto.

Citazione:
ed infatti ho detto anche: "" hanno ingarbugliato di proposito le norme?: che se le sbroglino di nuovo, dopo. ""
Non è un metodo molto razionale, ma mi accorgo che, nel dubbio, spesso tende nel verso "giusto"

Guarda, nel caso delle leggi "ingarbugliato" è il minimo e non me ne stupisco mai.

Le leggi "normali" sono complesse per abitudine burocratitalica che aspira a disciplinare la materia in modo meticoloso e dettagliato (un po' borbonico), per il motivo che se non lo fanno è scontata la voglia degli italiani di "trovare lo sguincio".

Sfiducia nel cittadino, insomma, ma relativamente giustificata.
[aneddoto: l'altro giorno ero al CPI (ex-uff. di collocamento) e una signora voleva avere la sua posizione in una graduatoria migliorata perché, risultando lei e il marito residenti ciscuno nella propria casa di proprietà lei risultava avere i figli a carico di lei sola, sia fiscalmente che all'anagrafe.
Voleva il punteggio di una ragazza-madre o di una divorziata "perché l'avvocato dice che la residenza fiscale conta come quella reale".
Hai voglia l'impiegato a spiegarle che di fatto i figli erano a carico anche del marito.
Questo lei candidamente lo riconosceva, ma insisteva di essere "monoparentale" e che non era colpa sua se la norma era poco chiara, aveva comunque "diritto" perché c'era una svista nella legge.
La cosa è andata avanti finché l'impiegato sbotta "A signò'! Ma cché, siccome c'hai la casa tua ppiù quell'ar mare, voresti avecce più ppunteggio de 'n poveraccio che campano in 5 in un seminterato de 40metriquadri!? Ffa ricorzo! tiè, quest'è er modulo, tte lo porto mo' mo' dar diriggente: tte famo 'a bocciatura a vvista e ppoi te la sgrugni col TAR"... s'è pure incazzata "ma che modi sono!"]


Non bastasse il bizantismo normale (metà necessario e metà burogoduria), c'è poi l'aggravante che il PDL è letteralmente infestato di avvocati, e di quelli specializzati nel fottere le leggi a beneficio del cliente "benestante" (ogni avvocato deve essere anche azzeccagarbugli, ma ci sono quelli che ci si rotolano dentro).

Le leggi che fanno questi signori hanno un grado di ingarbugliamento superiore. Infatti puntano a un obbiettivo preciso e lo incartano nelle pieghe deliberatamente create per contenere quell'obbiettivo, e chissene se così facendo la normativa diventa illeggibile e inapplicabile: l'importante è che, spizzicando un codicillo qua e uno là, l'amichetto può sanare l'ecomostro nella Valle dei Templi o rientrare nei termini scaduti o sfuggire all'ispezione della Corte dei Conti o...

Questi sono i tipi che dicono "ho dato il contratto da leggere ai miei assistenti di studio e non ci hanno capito un cazzo, quindi è perfetto"

Che questi figuri siano "legislatori" della cosa pubblica è come mettere le faine a guardia del pollaio.

L'art. 25bis (quello da abolire per l'acqua) è un capolavoro in tal senso: dice che "qualcosa" scade il 31 dicembre del 2011.
Ma per capire di che stai parlando devi leggerti tutta la legge e i collegati: vuol dire che un'impresa pubblica indifferentemente se gestisce bene o male decade dalla gestione della risorsa pubblica in quella data, anche se il contratto è più lungo.
A meno che non si trasformi in società mista vendendo il 40% del capitale all'asta ai privati.
Per le società pubbliche quotate è anche peggio: devono cedere il 40% subito, il 60% entro il 2013 e il 70% entro il 2015.
In pratica c'è un obbligo di privatizzare le società di gestione dei servizi pubblici, alla cieca e senza giustificazione. Un ovvio pregiudizio anti-pubblico, altro che "riequilibrare il peso" fra pubblico e privato.

Inoltre, mentre l'articolo e la legge si sperticano a parlare di gara pubblica, equità, rispetto dei consumatori, leggendo bene parla solo dell'appalto del servizio.

Di come le imprese pubbliche di gestione "danno via" il loro capitale ai privati, a chi lo possono dare e con quali regole, non dice praticamente un cazzo.
A gara pubblica ("trasparente" fra molte virgolette) ci vanno i servizi.
Le imprese di gestione pubbliche, i consorzi, le comunali e le partecipate con meno del 40% di capitale privato devono lasciarsi acquistare il più in fretta possibile e zitte, altrimenti perdono la gestione sic et simpliciter e non possono neanche partecipare alla gara di riassegnazione.

E' una vera e propria mano di assopigliatutto.

Ma se leggi solo l'art. 25bis dici che è tutto molto ragionevole ed equilibrato (non che ci hai capito qualcosa, ma ci sono un sacco di termini "tranquillizzanti").

E' che quell'articolo è la "faccia pulita" di un concerto di leggi che significano una cosa sola: GRANDE ABBUFFATA. Papparsi la gestione dei servizi pubblici PIU' acquisire a prezzo di saldo (per il panico di rientrare nella scadenza del 31 dicembre) le quote delle società di gestione. Per tutta Italia. Sono centinaia.

Altro che "non si tratta di privatizzazione". E' precisamente quello, ma non dell'acqua, di TUTTO il resto tranne la roba costosa e già esistente (l'infrastruttura) che diventa privata senza esserlo nominalmente. Come "l'acqua". Pubblica ma che non sarà MAI PIU' mia.

Di tutto questo, ripeto, che informazione vuoi fare per "rendere consapevole la scelta referendaria"?
Io stesso sto seguendo le cose da mesi, ma se mi chiedi di "dimostrarti" che TUTTO quello che ho detto è veramente così, mi tocca scrivere una tesi di laurea (traduzione: scordatelo!)

Discettare del solo 25bis non ha nessun senso. Come ho detto sopra: la parte tecnica non compete al cittadino, ma appunto ai tecnici. Non deve essere materia di dibattito. Materia di dibattito sono i principii di fondo: ti fidi di mettere le tue bollette in mano al tipo di "privato" che abbiamo in italia?

La materia è resa oscura proprio per impedire anche ai giureconsulti di capire fino in fondo di che stiamo parlando e qual'è la vera posta in gioco.

Infatti le varie leggi passarono con una opposizione piuttosto tiepida. La portata reale fu capita da Di Pietro (solito cagnaccio fruga-regolamenti) che fece battaglia, e a seguire dai vari comitati, che si sbatterono indipendentemente sulla materia arrivando alle stesse conclusioni.

Già, perché le raccolte di firme sull'acqua erano DUE.

Di Pietro lanciò il SUO referendum sull'acqua pubblica, diverso da quello dei comitati di base per l'acqua pubblica, e poi (visto il successo della raccolta-firme dei comitati) la abbandonò per concentrarsi sul nucleare e il legittimo impedimento.

Probabilmente i quesiti di Di Pietro erano più "ficcanti" di questi che andiamo a votare: fra l'altro la corte costituzionale ha bocciato un terzo quesito sull'acqua, per cui ne voteremo solo due.
Ma tant'è. Di sicuro, che la materia interessi un sacco di italiani non ci piove.

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